«C'è stato un periodo dell'anno scorso in cui noi tre abbiamo trascorso ogni giorno insieme a scrivere e registrare. È stato in quei mesi, quando praticamente vivevamo tutte nel seminterrato di Penelope, che è stata scritta Billy. Penelope aveva da poco letto qualcosa a proposito delle accordature alternative di Nick Drake e questo l’aveva spinta a scordare la sua chitarra, mentre Nora ci cantava sopra una linea vocale cadenzata che descriveva in dettaglio la vita di un personaggio immaginario, Billy, per l'appunto. All'epoca ascoltavamo un sacco di band underground neozelandesi (la Flying Nun degli Anni Ottanta e Novanta). Tenendo a mente quello stile frammentario, abbiamo lavorato al resto della canzone improvvisando insieme, e Billy così ha trovato rapidamente la propria forma».
Sono tornate Penelope Lowenstein, Nora Cheng e Gigi Reece, ovvero le nostre amate Horsegirl. Il trio di Chicago ha annunciato il suo prossimo tour nord-americano e contemporaneamente ha presentato il prossimo 45 giri di prossima uscita per Matador. Il Lato A si può già ascoltare in anteprima, mentre nel Lato B sarà presente una cover di History Lesson Pt. 2 dei Minutemen.
A poco più di un anno di distanza dal loro album d'esordio Hunger For A Way Out (da queste parti era anche finito nella Top10 del 2020), tornano a farsi sentire anche le Sweeping Promises, ovvero Lira Mondal e Caufield Schnug (con l'aggiunta del batterista Spenser Gralla). Pain Without A Touch è un nuovo singolo scritto durante il lockdown e prima anticipazione di un "more to come" di cui non si sa ancora molto. In ogni caso, la prima buona notizia è che la band è ancora in forma strepitosa, suonando compatta come sempre, e la seconda è che per questa uscita alla Feel It Records si è affiancata niente meno che la Sub Pop. La canzone vuole rappresentare un "frantic attempt to identify and target needs and desires without skipping a beat on the hamster wheel… and finding out just how foolhardy that is", mentre il suono incalzante ci riporta ancora dalle parti di Slits, Elastica o Shopping, ma con una sfumatura vintage che mi ha fatto venire in mente anche Siouxsie o certi Long Blondes!
I cari e come sempre prolifici Wave Pictures ci avevano lasciato nel 2018 con ben due album (Look Inside Your Heart e Brushes With Happiness) e per il loro ritorno hanno pensato bene di preparare un album doppio. When The Purple Emperor Spreads His Wings, in uscita come sempre per Moshi Moshi, è in calendario per il prossimo 22 maggio. Ci sarà quindi tutto il tempo per fare la conoscenza, singolo dopo singolo, delle sue venti tracce. Cominciamo dalla prima, This Heart of Mine, una ballata folk sorniona ("musically inspired by classic Neil Young") che sembra voler trattenere la malinconia e non abbandonarsi mai, fino a quando non si arrende al lamento di un'armonica. E a noi non resta che ammettere in un sospiro "it takes a long, long time to heal this heart of mine".
I Jetsream Pony, il supergruppo guidato da Beth Arzy (Aberdeen, The Luxembourg Signal, Trembling Blue Stars...) e che vede in formazione anche Shaun Charman (The Wedding Present, The Popguns, The Fireworks), Kerry Boettcher (Turbocat) e Hannes Müller (The BV’s), dopo una lunga serie di singoli, era arrivato a un acclamato esordio sulla lunga distanza nel 2020 (tra poco esce la ristampa!), e ora sta fa uscire un nuovo EP intitolato Misplaced Words, pubblicato in collaborazione tra la loro label Spinout Nuggets e la californiana Shelflife Records. Cinque belle tracce in cui la band di Brighton riesce ancora una volta a trovare un personale equilibrio tra un guitar pop asciutto e teso (figlio delle tante confluenze musicali portate dai suoi vari componenti) e toni che a volte tendono a farsi un po' più cupi e intensi.
Dopo un paio di ottimi EP usciti per la spagnola Discos De Kirlian (nel 2016 e nel 2017), ormai a un decennio dalla nascita, il quintetto We. The Pigs arriva finalmente all’album d’esordio, intitolato semplicemente come loro, We. The Pigs. Il disco uscirà in vinile sulla label di Berlino Dreams Never End Records e in CD per la Shore Dive Records di Brighton. Dai primi due singoli che lo anticipano, il quintetto di Stoccolma si conferma campione di quel pop scandinavo magniloquente che vede i Broder Daniel come i suoi principali campioni, ma aggiunge ancora una volta un elemento shoegaze scintillante e ad alto contenuto di adrenalina, che rende il loro suono travolgente. Se vi piacciono i dischi di gruppi tipo Westkust o Makthaverskan, i We.The Pigs sono sicuramente un nome da tenere d'occhio.
Su sonorità affini (anche loro, del resto, riconoscono il loro grande amore per i Broder Daniel) ma su un versante decisamente più pop e solare, non lontano da certe atmosfere Shout Out Louds, arrivano al primo album anche i Violet Cheri, che mi avevano conquistato sin dagli esordi. Indie rock dai toni solenni, con sfumature quasi emo e dalle forti influenze Nineties, caratterizzato dalle melodie trascinanti e soprattutto dalla originale voce del frontman e autore Daniel Hoff. Il quintetto di Stoccolma ha appena pubblicato Sölvesborg, undici tracce prodotte insieme a Gustav Erlandsson Holmqvist che non lasciano tregua e ci costringono ad aggiungere un nome alla già gremita mappa del nostro amato indiepop svedese.
A due anni di distanza dal già straordinario Come la notte, i romani WOW alzano ulteriormente la posta e tornano con la riedizione in vinile (a tiratura limitata) del mini album Falene. "In qualche modo, Come La Notte aveva anticipato molte delle atmosfere e delle emozioni che avremmo incontrato durante i lockdown e l'isolamento; Falene invece è nato direttamente da quelle ceneri, da quelle case spettrali e quei ritrovi clandestini, nonché da una vecchia Farfisa salvata dalla polvere che ha dato vita al riff iniziale della title-track del disco". E proprio la title-track è quella scelta come anteprima della release, una "marcia cupa" dentro cui le melodie sinuose degli WOW sembrano espandersi in ogni direzione e le atmosfere notturne si fanno ossessive. Quattro sontuose tracce più un remix di Occhi Di Serpente a cura di Tropicantesimo: garantisce ovviamente Maple Death Records.
Sto seguendo i giovani danesi Kindsight sin dai primi passi, e devo riconoscere che mostrano una costanza davvero notevole. Nella serie di singoli che ce li ha fatti conoscere, il loro indiepop "primaverile" erede dei Sundays (di sicuro piaceranno a chi - come me - sente la mancanza di una band come gli Alvvays, tanto per citare un nome), è rimasto sempre di ottima qualità. La loro ultima uscita, ancora una volta su Rama Lama Records, si intitola Don't You Grow Up, e a quanto pare è stata la prima canzone che la band abbia mai scritto insieme. Le parole con cui la presentano denotano una certa spensieratezza, che me li rende ancora più simpatici: "un tempo in cui pensavamo di essere una rock band solare per adolescenti, e quindi dovevamo scrivere canzoni sugli adolescenti al sole". Vi sentite "immersi nell'ottimismo nostalgico delle estati passate" nonostante sia ormai la fine di novembre? Bene, è tutto quello che vuole questa canzone.
All'inizio di quest'anno Kip Berman ha pubblicato Tethers, il suo album di debutto con il nome The Natvral, la prima pagina del nuovo capitolo della sua carriera, dopo la lunga e incredibile avventura dei Pains Of Being Pure At Heart. Il mese prossimo Kip partirà in tour insieme a Annie Hart delle Au Revoir Simone, e come "lancio" della notizia è uscita anche una canzone in collaborazione con Jen Goma (degli A Sunny Day In Glasgow e anche occasionale guest dei TPOBAH). Il singolo è una cover di The Ballad Of Easy Rider di Roger McGuinn contenuta nella colonna sonora di Easy Rider, e poi registrata di nuovo dai Byrds.
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