Qualunque band che mi ricorderà, anche solo per qualche lontana eco, i Life Without Buildings e quelle chitarre scozzesi così introverse, avrà sempre su queste pagine e su queste frequenze un posto speciale. Per cui era davvero scontato che mi innamorassi al primo ascolto dei Dancer, nuovo collettivo proveniente proprio da Glasgow e formato da componenti dei Current Affairs, Nightshift, Order Of The Toad insieme a Robert Sotelo.
L'esordio dei Dancer è una cassetta pubblicata da GoldMold Records intitolata semplicemente Dancer e che sembra quasi catturare un live, diretto e senza barriere. Contiene sei canzoni che alternano frenetica impetuosità (Ferret Fancier) a delicate divagazioni jangling (The Split), indiepop imbronciato (Disposable Vape) a incalzante indie rock (Arch Nemesis).
Se il suono dei Dancer può essere accostato a band del passato, e si potrebbero senza dubbio citare Talking Heads o i Fall tra le loro evidenti influenze, è chiaro che la loro scrittura si avvicina anche a blasonati nomi contemporanei come Dry Cleaning, Porridge Radio o Yard Act.
I testi rappresentano una deliziosa fonte di sconcerto, spesso sull'orlo del nonsense: appena credi di avere afferrato un'immagine, il verso successivo ti lascia il dubbio di non avere affatto chiaro di cosa si sta parlando. Ti restano in testa questi leggeri enigmi, come frammenti di un sogno che non riesci a ricordare bene: quel "just leave me quietly vaping" ripetuto come un mantra, oppure la notevole rima "Nothing makes it real like a couple of glasses / Like a sort of catharsis / Till you’re feeling strange / And the shouting wains".
Glasgow, come sempre, colpisce nel segno.
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