I could have danced all night
and done a thousand things
but without begging
Un elicottero giallo e splendente vola nella notte sopra le luci della città. Quali celebrità avrà a bordo? Un cantante mascherato, un pittore cospirazionista, Julie Andrews, il mio sosia che si nasconde dentro casa mia, il sindaco che sta andando al ballo della polizia? Quale incredibile personaggio sfreccia tagliando il cielo sopra le mille storie che riempiono gli album dei Kiwi Jr.? “Cose indicibili scritte a mano nel tuo diario”, per citare il primo verso del loro nuovo e terzo disco, uscito per Sub Pop, Chopper.
Quello che mi ha affascinato sin dal primo ascolto nelle canzoni della band di Toronto, e che ancora oggi mi cattura, è la maniera disinvolta e risoluta con cui riescono a farti vedere come tutto corra a precipizio, come ogni fotografia esca mossa (ma non per questo smettiamo di scattare), come non valga la pena affannarsi per fermare la grande confusione: “As if I had a way to move us all forward / If I had a way to put everything back on pace”.
Meglio riderci sopra, ridere anche di noi stessi qui al buio, che vediamo sfrecciare l’elicottero e ancora abbiamo voglia di fare domande, inventare storie per fare finta di non pensare che “If you die in your sleep you're all alone in the middle of the night”. E in questa lunga notte, i Kiwi Jr. guardano tutti con generosità, senza particolare benevolenza ma senza nemmeno escludere o giudicare nessuno, neanche le figure più patetiche: “The extra sees the film and totally collapses”, e qui non posso fare a meno di immaginare una velata allusione a una delle più memorabili strofe della storica band a cui i Kiwi Jr. non amano troppo essere ancora accostati: “Freeze, don't move / You've been chosen as an extra in the movie adaptation / Of the sequel to your life”. Siamo tutti comparse sullo sfondo del disco di qualcun altro.
Stacco, controcampo, entra in scena il Produttore (ed è la prima volta per i Kiwi Jr.), niente meno che Dan Boeckner, già noto e apprezzato parecchio anche su queste pagine per Wolf Parade e Handsome Furs. Mi sembra che Boeckner faccia con la musica dei Kiwi Jr. tutto il contrario di quello che realizzava con quella delle sue band: invece di esasperare i nervi e le chitarre frenetiche (i Feelies altra influenza profonda) tipiche dei Kiwi Jr., decide di innestare una quantità di synth mai vista da queste parti, e d’improvviso sembra di riscoprire i Cars o gli XTC del ventunesimo secolo, con altrettanto humour al ghiaccio secco e disincanto (e magari aggiungiamo anche gli Strokes dei tempi di Room On Fire, giusto per dare un’idea di quanta coolness è qui sprigionata). La malinconia diventa spirito del tempo, ma lo spirito del tempo falcia ogni mania di grandezza, modestia da consumati indie-rockers, discorsi notturni sul furgone: “we’re a downtown area band / we got some downtown area fans / get us out of here”.
Quello che mi ha affascinato sin dal primo ascolto nelle canzoni della band di Toronto, e che ancora oggi mi cattura, è la maniera disinvolta e risoluta con cui riescono a farti vedere come tutto corra a precipizio, come ogni fotografia esca mossa (ma non per questo smettiamo di scattare), come non valga la pena affannarsi per fermare la grande confusione: “As if I had a way to move us all forward / If I had a way to put everything back on pace”.
Meglio riderci sopra, ridere anche di noi stessi qui al buio, che vediamo sfrecciare l’elicottero e ancora abbiamo voglia di fare domande, inventare storie per fare finta di non pensare che “If you die in your sleep you're all alone in the middle of the night”. E in questa lunga notte, i Kiwi Jr. guardano tutti con generosità, senza particolare benevolenza ma senza nemmeno escludere o giudicare nessuno, neanche le figure più patetiche: “The extra sees the film and totally collapses”, e qui non posso fare a meno di immaginare una velata allusione a una delle più memorabili strofe della storica band a cui i Kiwi Jr. non amano troppo essere ancora accostati: “Freeze, don't move / You've been chosen as an extra in the movie adaptation / Of the sequel to your life”. Siamo tutti comparse sullo sfondo del disco di qualcun altro.
Stacco, controcampo, entra in scena il Produttore (ed è la prima volta per i Kiwi Jr.), niente meno che Dan Boeckner, già noto e apprezzato parecchio anche su queste pagine per Wolf Parade e Handsome Furs. Mi sembra che Boeckner faccia con la musica dei Kiwi Jr. tutto il contrario di quello che realizzava con quella delle sue band: invece di esasperare i nervi e le chitarre frenetiche (i Feelies altra influenza profonda) tipiche dei Kiwi Jr., decide di innestare una quantità di synth mai vista da queste parti, e d’improvviso sembra di riscoprire i Cars o gli XTC del ventunesimo secolo, con altrettanto humour al ghiaccio secco e disincanto (e magari aggiungiamo anche gli Strokes dei tempi di Room On Fire, giusto per dare un’idea di quanta coolness è qui sprigionata). La malinconia diventa spirito del tempo, ma lo spirito del tempo falcia ogni mania di grandezza, modestia da consumati indie-rockers, discorsi notturni sul furgone: “we’re a downtown area band / we got some downtown area fans / get us out of here”.
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