Le regole del gioco, in apparenza, sono chiare: una strofa, un riff, un ritornello e via, passiamo già alla canzone successiva. Basta un minuto, al massimo due, per dire tutto quello che conta. Rispetto alla velocità, per Mo Troper non sembra essere importante la qualità del suono, anche se ogni riferimento è nettamente identificato e riconosciuto, e anche se sulla voce - per fare un esempio - passa un treno di effetti, tipo pitch-shifter, delay, tremolo, riverberi, e a volte credo pure tutti assieme. Ma non fai in tempo a chiederti se il risultato, molto più elaborato e stratificato di quanto non diresti a un primo ascolto, sia più suggestivo o più uno scherzo alla Alvin & The Chipmunks: è già partita un'altra canzone e tutto sta continuando a precipitare, o forse a implodere, dipende dal tuo punto di vista sul concetto di "power pop". Secondo Mo Troper, per esempio, il power pop è camp, nel senso che dissolve il confine tra frivolezza e serietà, e rende inutile e superfluo cercare di tracciarne uno: si tratterebbe di un genere musicale che "mainly communicates an aesthetic, a winking distortion or caricaturization of boomer guitar pop conventions".
E la "comunicazione estetica" che sembra arrivarci da questo nuovo MTV (non c'entra il famoso canale musicale: è l'abbreviazione di "quinto album di Mo Troper") è fatta di chitarre a volte fragorose e Guided By Voices (I’m The King Of Rock'n'Roll), altre volte più gentili, quasi Byrds (I Fall Into Her Arms) o magari Elliott Smith (The Only Living Goy In New York), divertimenti Beatlesiani (Between You & Me) e ballate squisitamente Seventies come No More Happy Songs. Tutto però filtrato da una sensibilità tipo "sto registrando su una cassetta di terza mano col microfono di una radio portatile in garage e ho anche un po' di fretta" (ah, le guitar pop conventions...), stile che rende il disco nel suo complesso irresistibile, come una specie di Daniel Johnston nato dopo Cloud Nothings (vedi il caos incontenibile di Power Pop Chat).
Forse tutti possono provare a comprimere quindici canzoni in mezz'ora, ma pochi hanno il talento di Mo Troper nel riuscire a renderle un caleidoscopio eclettico e rumoroso, divertentissimo e così audace da farti innamorare come succede ascoltando MTV.
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