Il Nastrone dell'Estate 2022!

Il Nastrone dell’Estate 2022 – polaroid - un blog alla radio – S21E40 podcast

Come ogni anno, una piccola playlist tra indiepop e indie rock per farvi compagnia d’estate. 
Sta tutta dentro una C60, che per i viaggi è il formato ideale, ed è andata in onda per la prima volta su NEU Radio
La foto di copertina è di Marta Mariani; la voce dell’annuncio è di Nur Al Habash: grazie davvero a entrambe. Buon ascolto e buone vacanze!


Tracklist:

01) Friko Shimmer
Il tempo d'estate dovrebbe scintillare sempre come in questa canzone del giovane trio di Chicago, con due passi di danza vicini, stringimi e corriamo, e il dramma che strappa la voce e la poesia che dondola su quei campionamenti di archi, stringimi e siamo già lontani.



02) Gee TeeSomeone Else
Lo-fi garage punk australiano: direi che in valigia non manca più nulla. "This record makes you feel happy, and hopeful, and glad these lunatics are out there making music".



"NO JOKES! MOVE OUT OF THIS TOWN!" è un ritornello che può sempre tornare utile come motto in questa stagione. Tra Weezer e Pavement, il classico indie rock a presa rapida di Stefano Rossetti colpisce ancora.



04) Holiday GhostsCredit Note
Chitarre pop punk a briglia sciolta, perché d'estate ci sentiamo in credito nei confronti del resto dell'anno e ci prendiamo tutto. "Shake me down, I don’t wanna talk"!



05) The BethsExpert In A Dying Field
"Expert in a dying field" potrebbe essere il titolo professionale di ogni vero appassionato di indiepop oggi. Se poi a cantarlo sono i nostri amati neozelandesi The Beths, con il loro suono squillante e travolgente, lo prendiamo come un ragguardevole complimento.



06) ColaturaThe Ocean
Una passeggiata lungo le dune, seguire le proprie orme a ritroso, il sale che si asciuga sulla pelle e allo stesso modo, a volte, anche i sentimenti. Una canzone bella e agrodolce per augurarsi che questa estate non significhi mai dover dire: "I’ve been a drink behind since we were there".



07) Moon In JuneSummer Pop ’97
Un po' di shoegaze cantato in giapponese per consolare tutti noi nostalgici dei Pains Of Being Pure At Heart potrebbe rivelarsi la cosa più rinfrescante di questa stagione! O forse dell'estate del 1997?



08) You, Nothing.Call
Ma se si tratta di shoegaze, anche dalle nostre parti ci difendiamo bene. Il meraviglioso nuovo singolo dei veronesi You, Nothing vorrebbe parlare di nostalgia e ritorno a un'età dell'innocenza, ma sprigiona una grandiosità sonica così impetuosa da farci dimenticare che "I’ve lost myself so many times".



09) High SunnThis Is The Best Summer Of My Life
Forse avrei dovuto fare un nastrone solo con questa canzone e soltanto per questo titolo, ovviamente. O forse dovrei fare nastroni solo con le canzoni di High Sunn, aka Justin Cheromiah, da San Francisco, perché ogni volta riesce a catturare la velocità generosa e distaccata dell'estate, quella che ti fa pensare "Fuck the others that didn’t care / I’m glad I met you in this life".



10) Gula GångenEnsam
Non è una festa d'estate se non ricordiamo le feste d'estate a Emmaboda, e in qualche modo la fragorosa musica del quintetto di Stoccolma riesce a rievocarle in maniera perfetta.



11) Ribbon StagePlaying Possum
Senti queste chitarre? Senti questa batteria che non aspetta? Senti questa melodia che si avvolge su sé stessa? Da New York a Olympia, passando per gli Ottanta inglesi, dritto fino al cuore di questo blog.


12) Beach BugsSugar Ocean
"I’m diving deeper and deeper / Sugar ocean / To leave this bitter world / Sugar ocean / To make my brain freeze": sognando l'oceano grazie a questo power pop da Limoges con le idee chiare!



13) Lande HektGay Space Cadets
La cantautrice di Bristol, già voce dei Muncie Girls, sembra essere una che sa da che parte stare, quando racconta come siamo costretti ad accettare il nostro ruolo di perdenti dentro il capitalismo: "allora meglio scappare e vivere in una queer space fantasy, mostrando almeno un po' di coraggio". Soprattutto, la Hekt sembra incapace di sbagliare una canzone: "I wanna do things that I’m scared of and not live in regret / Since I met you, I’ve felt things that I’ll never forget".



14) The Reds, Pinks & PurplesThe Future’s Just More Of The Same
Se il futuro fosse davvero "soltanto un altro po' di questo stesso presente" come canta Glenn Donaldson con il suo consueto tono tra il malinconico e il disincantato, devo dire che in questo momento, lontani da tutto, forse non mi dispiacerebbe troppo.



15) AlvvaysPharmacist
Per quanto comunemente etichettato come dream-pop, il suono degli Alvvays ha una qualità luminosa che a volte riesce ad abbagliare in maniera grandiosa e spettacolare. La stessa luce che vorrei ci avvolgesse per le vacanze.



16) SweetiesBeach Song
La "canzone della spiaggia" è la canzone della pigrizia delle otto di sera, quando la sabbia a poco a poco si svuota, l'azzurro dell'acqua non è ancora blu notte, e il cielo si placa dentro queste calde chitarre.



17) HorsegirlAnti-Glory
Non potrei pensare di partire per le vacanze senza portare il mio disco dell'anno suonato dalla mia band dell'anno, per parlarne ancora a tutti, per farlo ascoltare a tutti, ma soprattutto per riascoltarlo ancora e ancora.



18) Baseball GreggBetter Days
In tutte le vacanze o nei viaggi di cui varrà la pena conservare qualche ricordo pieno d'affetto, dovrebbe sempre arrivare quel momento sospeso nel tempo in cui proviamo la stessa sensazione che catturano questa canzone e il suo video. "Earth spins within / And earth spins without me / Nature dreams joyfully striving to be"... 



19) Ghost PopLost In The City
Quasi all'epilogo, "still I don't wanna say goodbye / cause I guess I'm stubborn / and this is what we've earned / so don't hesitate, alright / cause we don't have forever / let's work it out and make it tonight".
(Amo questo pazzo e iper-prolifico progetto di Aaron Liu, da Portland, dai contorni per l'appunto fantasmatici, che riesce a spaziare da fulminee composizioni di lo-fi jangling pop a raffinate divagazioni notturne e jazzate come questa.)



20) Mila MoonHere
E alla fine ogni cosa si dissolve, come questa foschia di sogno in forma misteriosa di musica, nell'incanto impalpabile, e ritorna "qui".


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