I love boys who can cry

Sleap-e - Wounded

Sleap-e è Asia Martina Morabito, poco più di vent'anni, bolognese, chitarra e voce che interrogano il mondo con una schiettezza che lascia stupiti e incantati. Chi segue le sue avventure musicali dagli esordi ha ormai imparato che una delle qualità migliori di Asia è la perenne ricerca di una forma che sappia trovare risposte alle tante domande che attraversano le sue canzoni.
Non a caso, è il verso «A life to live now, but how?» che apre Wounded, il nuovo singolo a nome Sleap-e, una nuova, importante tappa per la band. La formazione di Sleap-e si presenta al completo, con Luca Gruppioni al basso, Francesco Bonora alla batteria (Baseball Gregg, Leatherette), Natan Dall’Aglio alla tromba e Jacopo Finelli al sax (Vipera, Leatherette). 
Il bedroom pop di Sleap-e ora è cresciuto, si è contaminato di R&B e di soul. Sono cambiati gli ascolti di Asia, le atmosfere più leggere si legano a quelle più notturne, la dolcezza e la noia, ancora Mac DeMarco ma anche Otis Redding, l’immutato amore per gli Strokes più malinconici ma anche la poesia trascinante dei Kokoroko.
«A life to live now, but how?», e quella domanda si fa musica e la musica ondeggia, sinuosa e nervosa al tempo stesso, incalza e insiste, appesa a una melodia imbronciata. La domanda è così schietta che finisce per assomigliare a un’affermazione, a una presa di posizione. La “ferita” del titolo, la fragilità degli anni giovani diventano il foglio bianco su cui Sleap-e scrive e disegna, cancella e riscrive il proprio racconto appassionato.
Wounded è il primo assaggio di quello che sarà Pouty Lips, EP in uscita a maggio per We Were Never Being Boring, il disco con cui la “next big thing” mostra di avere finalmente mantenuto tutte le promesse di questi ultimi anni.


Commenti