I want to cut through the apathy

Boyracer - Assuaged

Cosa puoi ancora dire di un gruppo che è in giro più o meno dal 1992, ha visto passare "maybe 60 different people in the band since then", ed è arrivato al quattordicesimo album dopo aver pubblicato il precedente appena un anno fa? 
In generale, non saprei ma se parliamo dei Boyracer posso soltanto rispondere che è abbastanza esaltante ritrovarli ancora così in forma, pieni di forza, capaci di inventarsi nuove strategie e soprattutto nuove canzoni così vigorose. 
Insomma, al contrario di quello che il titolo del nuovo disco lascerebbe supporre, i Boyracer non sono affatto “assuaged”, né placati né soddisfatti. L’urgenza è sempre stata uno dei caratteri principali della creatura di Stewart Anderson, e il ragazzo non sembra intenzionato a farle cambiare atteggiamento dopo oltre trenta stagioni di carriera. Bisogna però riconoscere che gli ultimi due anni dei Boyracer possono essere considerati a tutti gli effetti una rinascita e l’inizio di una nuova fase. L’ingresso di Christina Riley dei nostri cari Burnt Palms (senza dimenticare il suo progetto solista Artsick) deve avere provocato qualche reazione chimica nella musica dei Boyracer, come si può sentire forte e chiaro nelle canzoni di On A Promise del 2020 e di questo nuovo Assuaged (e aggiungiamo pure al conto un EP di out-takes e un singolo natalizio).
Esplosivi e agitati come impazienti ragazzini agli esordi (vedi Tommy McNeal oppure la bruciante apertura di Stuck With You), i Boyracer del 2021 stemperano il loro approccio punk e aggressivo con gli innesti della tromba di Penny McBride, in prestito dai veterani The Cannanes (particolarmente felice in 40 Hours), e con uno stile che a tratti è decisamente più indiepop e scanzonato, come in 1 AM. Soprattutto, i Boyracer sembrano aver trovato una nuova confidenza nella combinazione delle voci di Stewart e Christina, vera forza di questa raccolta. Non mancano i colori malinconici e rabbiosi al tempo stesso, da sempre tratto distintivo dell’idea di musica Boyracer, ma grazie ai ritmi serrati (quasi nessuna canzone raggiunge qui i tre minuti) e al continuo rincorrersi tra le voci dei due autori, Assuaged cattura un’energia nuova e autentica, di ottimo auspicio per i prossimi quattordici album.



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