Pochi secondi dell’attacco di questo album e hai già un’idea abbastanza precisa di quello che ti aspetta. Una chitarra tagliente rivela all’istante le proprie influenze: dal classico pop irregolare neozelandese di Clean, Chills o Verlaines, alle frenesie dei Feelies; dalle chitarre scintillanti dei R.E.M. alle raffinatezze dei Go-Betweens.
Eppure, in questo debutto intitolato Modern Fiction, i canadesi Ducks Ltd. mostrano un talento non comune nel riuscire a non cedere mai alla semplice imitazione. Le ispirazioni dichiarate restano tali, ma questo suono brilla di luce propria, con una profondità, una tesa accuratezza unita a una pura e semplice voglia di divertirsi che lasciano incantati.
Il duo di Toronto è formato da Tom McGreevy e Evan Lewis: il primo scrive i testi, canta e suona chitarra e tastiere, mentre il secondo programma la batteria e suona il basso. Ogni tanto intervengono gli amici The Beths per dare una mano in qualche coro, ma in buona sostanza l’impianto è lo stesso dello strepitoso EP d’esordio Get Bleak. Più Orange Juice che Smiths, con qualche indizio di Graham Greene e Sagrada Familia.
Modern Fiction racchiude in dieci canzoni una quantità smodata di melodie a presa rapida, un’urgenza irrefrenabile fatta di ritmi trascinanti, ritornelli euforici e testi consapevolmente e ostinatamente nichilisti, rapide istantanee della contraddittoria vita sotto il capitalismo. “I’m dumb as shit, yet I persist / Hauling it in, holding the doubt”, osserva la traccia d'apertura How Lonely Are You?, dettando il tono alle storie che seguono. Anche per questo, forse, il jangling-pop dei Ducks Ltd. non cede al lato più twee di questa musica, ma preferisce uno slancio più incline a un post-punk asciutto e spigoloso, quanto mai impetuoso ed efficace, facendomi pensare che ci troviamo di fronte a uno dei migliori album indiepop di quest'anno e non solo.
Il duo di Toronto è formato da Tom McGreevy e Evan Lewis: il primo scrive i testi, canta e suona chitarra e tastiere, mentre il secondo programma la batteria e suona il basso. Ogni tanto intervengono gli amici The Beths per dare una mano in qualche coro, ma in buona sostanza l’impianto è lo stesso dello strepitoso EP d’esordio Get Bleak. Più Orange Juice che Smiths, con qualche indizio di Graham Greene e Sagrada Familia.
Modern Fiction racchiude in dieci canzoni una quantità smodata di melodie a presa rapida, un’urgenza irrefrenabile fatta di ritmi trascinanti, ritornelli euforici e testi consapevolmente e ostinatamente nichilisti, rapide istantanee della contraddittoria vita sotto il capitalismo. “I’m dumb as shit, yet I persist / Hauling it in, holding the doubt”, osserva la traccia d'apertura How Lonely Are You?, dettando il tono alle storie che seguono. Anche per questo, forse, il jangling-pop dei Ducks Ltd. non cede al lato più twee di questa musica, ma preferisce uno slancio più incline a un post-punk asciutto e spigoloso, quanto mai impetuoso ed efficace, facendomi pensare che ci troviamo di fronte a uno dei migliori album indiepop di quest'anno e non solo.
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