Caro Enzo del 2001,
a te che ovviamente inauguravi una nuova trasmissione radiofonica con tutta l’entusiasta ingenuità del caso, insistendo per suonare proprio gli Strokes; a te che eri cresciuto ascoltando sempre la radio e che non sapevi lo stesso niente di musica; a te che volevi a tutti i costi brindare facendo tintinnare i bicchieri davanti ai microfoni e ridevi; a te che avevi appena chiesto a Leonardo come aprire un sito gratis uguale al suo, con quello strano nome che non era facile prendere sul serio: blog.
A te vorrei raccontare che un sacco di cose cambieranno: non trasmetterai più dallo scantinato di Via Masi 2, anzi, a volte addirittura dovrai farlo da casa perché al momento non è consigliabile uscire, c’è in giro una mezza pandemia mondiale, anche se cerchiamo tutti di tirare avanti, in qualche modo. Comunque avresti dovuto fare più foto in quel posto, e scrivere di più. Non abbiamo nemmeno più tanti concerti dal vivo, almeno per ora, e "scaricare musica" è diventata una roba superata, praticamente da anziani.
Ma a te vorrei dare anche qualche rassicurazione: non dovrai più masterizzare un cd con le canzoni per ogni puntata, le stazioni radio di notte non avranno più solo due cassette che girano in autoreverse, e tu non smetterai di leggere le parole di Douglas Coupland all’inizio della sigla ogni settimana, almeno fino a questa ventesima stagione. Vorrei anche consigliarti di continuare con quella cosa dell’internet: prenderà piede e, all'improvviso, una delle tue band della vita ti spedirà un disco ancora non uscito chiedendo proprio a te che ne pensi; qualche volta, senza nessun merito, ti capiterà di fare il dj a feste che ricorderai per sempre; un giorno conoscerai di persona il tuo giornalista musicale preferito, e proprio lui dedicherà addirittura una rubrica su un mensile di prestigio al “compleanno” di questa trasmissione.
A te vorrei raccontare, soprattutto, che diciannove anni dopo starai ancora suonando musica alla radio, e sarai ancora contento come la prima sera. Non è molto, ma per i tempi che corrono è una piccola felicità da tenere stretta.
Vorrei essere lì a brindare con te, buon compleanno polaroid!
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