It's a cloudy day in San Francisco

Altre di B - It's a Cloudy Day in San Francisco

“È soltanto questione di tempo, alla fine tornerà a uscire il sole”: così canta un verso di It’s A Cloudy Day In San Francisco, e la stessa cosa, in fondo, si potrebbe dire delle Altre di B.
Dal 2017, anno di uscita dell’album Miranda!, la band bolognese non si è mai fermata un attimo e ha continuato a portare in giro i suoi concerti trascinanti. Era però arrivato il momento di ascoltare anche qualche nuova canzone, ed ecco finalmente il primo singolo per l’etichetta We Were Never Being Boring, anticipazione del quarto album che vedrà la luce nella primavera del 2020.
Un po’ dandy e un po’ scanzonata, un po’ Carrot Rope dei Pavement e un po’ Phoenix epoca Wolfgang Amadeus Phoenix, questa nuova It’s A Cloudy Day In San Francisco racconta una giornata passata a camminare per la Fog City californiana, tra i murales di Lexington Street e i leoni marini distesi sulla baia, la grande soglia sull’Oceano Pacifico. Sui tram che tagliano la coltre grigia e tingono la città, un saliscendi di persone che si sfiorano appena, orbitando come satelliti le une attorno alle altre. Sempre in giro a godersi il tempo anche quando nessuno direbbe che il tempo è bello. Quale sarà il trucco?
«Un giorno, mentre ce ne andavamo in giro per il Mission District di San Francisco, abbiamo scattato una foto a questa scritta a lettere maiuscole sopra un muro di Lexington Street.
Immaginiamo che nelle giornate più uggiose la gente rimanga in casa, quindi è un'ottima ragione per uscire e godersi la città in contemplazione, in orbita attorno alle persone e ai luoghi che amiamo. Come satelliti.
Oggi su quel muro non c’è più quella frase.
Ed ecco perché abbiamo scritto questa canzone.»
Due piccole ma per me importanti note tra i credits della traccia: produzione, registrazione e masterizzazione sono state affidate a Bruno Germano (già nei Settlefish e ora negli Arto) e al suo Vacuum Studio, "eccellenza bolognese", mentre alla classica formazione a 4 delle Altre si è aggiunta la chitarra di Luca Lovisetto (Baseball Gregg), a cui i régaz fanno sapere che «questo nuovo progetto non sarebbe nato senza il tuo aiuto e il tuo incoraggiamento, e senza il tuo inconfondibile effetto Chorus».

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