Sometimes, somehow life gets in the way

House Deposit - Reward For Effort

Meaghan ha la sensazione di essere un po’ assente dalla propria vita. Le sembra di essere sempre addormentata. Esce a fare una passeggiata lungo il torrente per godersi il sole.
Sam è seduto nella macchina parcheggiata. Ascolterà ancora una canzone e poi deciderà se partire e raggiungere gli altri. Magari due canzoni. Magari arriverà in fondo alla strada e poi farà inversione.
Tutti e due guardano al mondo come se ne fossero fuori. Ansia e indifferenza si scambiano di posto, è lo stesso giorno che si ripete, il futuro fa paura.
Non vogliono mai uscire di casa, sognano un giorno improbabile in cui avranno una casa, chiamano il loro gruppo "caparra per l'acquisto di una casa".
Gli House Deposit raccontano queste piccole storie di malessere suburbano post-adolescenziale con un tono distaccato, quasi leggero, una distanza che mette sotto sedativo (spesso letteralmente) le emozioni e i ricordi. Ci sono state rotture, abbandoni, incompresioni e delusioni. Il mondo non offre né lavoro né scopo. Restiamo chiusi in camera da soli a suonare la chitarra.
Abbiamo alcune buone alternative artificali: "I take two pills for two separate reasons". Oppure possiamo abbandonarci agli effimeri sollievi del capitalismo: vaghiamo in un magazzino IKEA e compriamo oggetti per fingere di mettere ordine nella nostra vita. Ma la vita, come mi ricorda mia madre al telefono, "continua a mettersi in mezzo".

Adoro questi quattro ragazzi di Melbourne che, per presentare il loro album d'esordio Reward For Effort, citano le influenze di Feelies e Chills, e fin qui nulla di strano, ma poi tirano fuori pure la "dolewave", pura delizia di modernariato dell'altro ieri per noi blogger obsoleti. E quando, per esempio, parte il riff di Cruise Control, subito in apertura, con quel botta e risposta tra la voce femminile e la voce maschile, mi guardo intorno e mi aspetto che da un momento all'altro si scopra che è tutto uno scherzo dei Goon Sax.
Invece, questi testi brillanti e mai banalmente cinici è tutta poesia degli House Deposit, una scrittura genuina che "draws from personal experiences - reckless behaviour, struggles with mental health... plus a few of us in the band had gotten out of big relationships. We just tried to channel all that turbulent energy into these songs". Per quanto mi riguarda, ci sono riusciti in pieno: uno dei debutti indiepop più interessanti e divertenti dell'anno!








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