No more a nervous man

The Boys With The Perpetual Nervousness - Dead Calm

Avere un nome lungo e bizzarro che cita i Feelies e rimanda a tutta un'idea di rock anfetaminico, e poi suonare dalla prima all'ultima nota come il migliore pop scozzese figlio dei Teenage Fanclub (a loro volta figli delle chitarre jangling dei Byrds), con belle armonie vocali che ricordano qui e là altri classici tipo Crosby Still & Nash: potresti anche dire che il "trucco" di questi The Boys With the Perpetual Nervousness sta tutto qui. Eppure, ascoltando e riascoltando le dieci canzoni del loro album d'esordio, ironicamente intitolato Dead Calm (pubblicato dalla eccellente label spagnola Pretty Olivia Records), abbandonandosi a queste melodie morbide e nitide, ti rendi conto che l'unico "trucco" che in realtà ti interessa è quello di una scrittura così sicura e impeccabile. Il trucco di darti i brividi (l'attacco di Close The Doors) e di farti sentire a casa (il ritornello di Runaway). Il motivo è che dietro al progetto, nato quasi per gioco, ci sono due musicisti tutt'altro che esordienti, ovvero Andrew Taylor dei Dropkick (da Edimburgo) e Gonzalo Marcos degli El Palacio de Linares (da Madrid). Un'amicizia di lunga data, uno scambio di favori tra dischi e organizzazioni di tour li ha portati a trovarsi una sera assieme in studio di registrazione. Queste canzoni, a quanto raccontano, sono nate così: in maniera spontanea e immediata. E infatti, la spontaneità e l'immediatezza sono due qualità che riconosci subito, appena la musica comincia. E ogni nervosismo, come per magia, svanisce. Non è un trucco: è solo magnifico indiepop.



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