La canzone che ho ascoltato di più nell'ultima settimana, e con cui avevo anche aperto l'ultima puntata di "polaroid - un blog alla radio", è stata Not The Time, il singolo d'esordio di Sasami, pubblicato nientemeno che da Domino. Un singolo d'esordio nonostante Sasami Ashworth esordiente non lo sia affatto, avendo fatto parte negli ultimi anni degli Cherry Glazzer e avendo collaborato con musicisti come Wild Nothing, Curtis Harding e Hand Habits. Musicista di formazione classica, Sasami non ha paura di presentarsi nella sua bio come una "all-around musical badass". A giudicare dal suono di questo suo primo sette pollici, del resto, sono disposto a concederle ampio credito. Mentre la b-side Callous è una languida ballata notturna, con una melodia che si avvolge e si espande tra chiaroscuri, Not The Time è un clamoroso pezzone indie rock alla Yo La Tengo, capace di tenere assieme un carattere sognante e romantico con un ritmo incalzante e chitarre che si fanno via via più lancinanti. Mi ricorda molto le atmosfere di un'altra musicista con cui Sasami è andata in tour, ovvero Mitski, ma con certi spigoli in qualche modo smussati.
Nel comunicato che presenta il sette pollici, Sasami definisce le due tracce "a mix of a diary and a collection of letters; written but never sent, to people I've been intimately involved with in one way or another. Ok, maybe they're more like over-dramatic drafts of texts that you compose in the Notes section of your iPhone, but either way they come from a place of getting something off my chest". Ecco, questa loro natura "over-dramatic" e questo loro essere strappate "off her chest", tra i versi, i feedback e gli innesti di synth si percepisce benissimo. Sulla lunga distanza di un album riusciremo a reggere l'impatto emotivo? Non vedo l'ora di scoprirlo.
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