Indiepop Jukebox (aprile 2018)

Peach Kelli Pop - 'Hello Kitty Knife'

▶️ Hello Kitty Knife è un titolo che potrebbe quasi rappresentare la quintessenza dell'idea di musica delle Peach Kelli Pop: tiene assieme lo sdolcinato e il tagliente, lo slancio irruente e il carattere di cartone animato. La band della canadese (ma con base a Los Angeles) Allie Hanlon torna con il quarto album, il primo dopo tre anni, e con una nuova label, la Mint Records. Come primo assaggio da questo nuovo Gentle Leader, che vede al suo interno anche una cover delle Marine Girls e canzoni scritte per la prima volta in maniera collettiva, i due frenetici minuti di Hello Kitty Knife funzionano alla perfezione:




BLAIRE - SMILING

▶️ Immagino che la definizione di "punkgaze" sia qualcosa tipo maneggiare suoni shoegaze ma con attitudine tutta punk. Se è così, si adatta bene ai Blaire, che infatti piazzano quella tag sotto i loro primi singoli su Bandcamp. L'ultimo si intitola Smiling ed è parecchio travolgente. Il giovane trio proveniente da Gold Coast, Australia, spiega che la canzone "is about being really into something, when you know deep down it’s probably killing you". Ok, speriamo che i Blaire continuino a essere "into punkgaze", ma non fino a questo punto:





▶️ Ari Roar è un ragazzo di Dallas che risponde al nome di Caleb Campbell e che debutterà alla fine di maggio sulla prestigiosa Bella Union con un album intitolato Calm Down. Come sua formazione musicale cita i Grandaddy, i Doobie Brothers e il personaggio di Jason Schwartzman in Slacker di Richard Linklater. Non è un caso, quindi, che uno dei paragoni che richiama il suo progetto sia proprio la band di Schwartzman, i Coconut Records, pure qui piuttosto apprezzati. Anche se, per via di quel modo di cantare "felpato" e suadente, mi piace accostare Campbell più a Chris Cohen, o quanto meno a una sua versione idealmente più pop e sbarazzina, come in questa I Don't Fit:




Echo Ladies - Pink Noise

▶️ Hanno suonato il loro primo concerto fuori dalla Svezia appena qualche settimana fa, ma il nome degli Echo Ladies era già tra quelli promettenti che mi ero segnato da tenere d'occhio quest'anno. Trio shoegaze di Malmö arricchito da una voce femminile scintillante, come degli Hater iperdrammatici. Dopo l'ottimo EP dell'anno scorso, pubblicheranno a giugno il loro primo album Pink Noise sulla label di culto Hybris, e nell'attesa ci fanno soffrire con questa Bedroom, una canzone che parla del "need to be left alone, to isolate yourself and be in your ‘safety-zone’, which in this case is a/the/your bedroom. However, after too much time alone and in isolation maybe you start to go a bit insane”:




Beach Skulls - Las Dunas

▶️ Quando partono le prime note di That's Not Me, il nuovo singolo dei Beach Skulls, giureresti che i ragazzi provengono da qualche sobborgo psichedelico di San Francisco, o al massimo da Austin, più vicina al deserto. Invece il terzetto fa base a Manchester, e sta per pubblicare il secondo album, Las Dunas, con la nostra amata etichetta di Stoccolma PNKSLM. Suoni caldi che, citazioni vintage a parte, si possono accostare a certe produzioni Woodsist e che, oltre ad alcune evidenti assonanze con gli Smith Westerns, mi hanno anche fatto tornare in mente i sottovalutatissimi Ganglians:

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