Ci conosciamo da una vita, letteralmente. Ain’t that enough?, tanto per cominciare con le citazioni.
Ci conosciamo: contiamo sulla familiarità delle cose che diciamo e che pensiamo, a volte di quelle che non riusciamo a mettere in parole. Abbiamo sentito l’esultanza e i silenzi, le canzoni da Best Of e quelle tirate via per riempire una B-side, ma le teniamo tutte con noi. È un’intimità, uno spazio neutro e pacificato, un rifugio.
Da una vita: attraverso i dischi e i concerti, cassette consumate dentro macchine che non abbiamo più, lungo gli anni e le stagioni, ritrovare la sintonia di continuo, riguadagnare la memoria, allinearsi e scoprire che non ci sembra sia passato un solo giorno. Abbiamo calibrato desideri e aspettative, così come suono e produzione si sono affinati. Hai già sentito gli arrangiamenti di fiati in First Sight o in Live In The Moment? Quelli di archi di The Darkest Part Of The Night? Ti viene proprio da pensare che "maturità" a volte sia soltanto un sinonimo più scadente di eleganza. E non sto nemmeno più a tirare in ballo le armonie vocali che scaldano il cuore (il singolo che apre la tracklist).
A qualcuno sembra che i cari vecchi Teenage Fanclub non siano (più) interessati a spingere la propria musica oltre un certo limite, che ormai siano soltanto gentili signori di mezza età che si ostinano a mettersi in posa da rocker. A prima vista, potrebbe essere così. Ma in certi casi dobbiamo capire che il traguardo da raggiungere, la più grande barriera da superare è trovare il modo di restare sé stessi tutto il tempo, guidarsi lungo gli anni senza perdersi per strada, senza perdersi di vista, senza lasciare la mano che stringe da sempre la nostra.
“Simple pleasures are all we need”: e il più semplice di tutti, ci dicono i Teenage Fanclub, sembra essere quello di sentirsi vivi, ritrovarsi ancora qui, a cercare di bilanciare il nostro bisogno d'amore mentre fuori il mondo va a rotoli, i guai ci piovono addosso e anche noi abbiamo ancora parecchio da imparare. Qui, ora, Here, al presente, guardarsi negli occhi e riconoscersi, sorridere sereni già alla prima nota, morbidissima e dolcissima, di queste chitarre.
Modesta felicità domestica, in tutto questo tempo, in fondo alla musica, e addirittura nel suono dei nomi: Norman Blake, Gerard Love e Raymond McGinley. Cosa abbiamo fatto per meritarci tutto questo amore?
(mp3) Teenage Fanclub - I'm In Love
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