Making noise

City Yelps - The City Yelps Half Hour (Odd Box Records)

Un disco perfetto per celebrare il trentesimo anniversario della celebre compilation C86. Il debutto dei City Yelps arriva direttamente da quella tradizione fanzinara, sarcastica e ingegnosa che animava la scena indipendente inglese di metà Anni Ottanta. Basta prendere la copertina fatta a mano di questo dodici pollici: una fotocopia in due colori con i ritagli incollati, e proclami e didascalie battuti a macchina. "The slightly out of tune guitars of autumn wound my heart with a monotonous languor", dicono di Light & Classical: molto bello, se non fosse che le chitarre dei City Yelps non sono MAI "slightly out of tune". Il trio di Leeds convoglia tutto il rumore che riesce a tirare fuori da una strumentazione che sembra debba cadere a pezzi da un momento all'altro, e seppellisce melodie storte Flying Nun sotto fragorosi rimbombi. Ho controllato più di una volta se la puntina del giradischi avesse dei problemi. No, tutto ok: questo disco va ascoltato proprio così. In generale, The City Yelps Half Hour (pubblicato da Odd Box Records, una garanzia) prende il lato più pop di un suono alla Swell Maps e lo condensa in pezzi veloci da un paio di minuti al massimo. Bruciare tutto e in fretta. Ci sono momenti folgoranti, come l'apertura di Shut Up, che ti fa pensare a come sarebbe un classico rock'n'roll alla Back In The U.S.S.R. scritto dai Fall, oppure la programmatica Making Noise ("you too can write a song like this"), o la lunga coda di Canyons, con rumore di bottiglie e vetri rotti, e la cantina dove stanno registrando che probabilmente crolla. C'è spazio anche per un divertissement stoogesiano di sette minuti come The Corn. I City Yelps non si risparmiano. La loro musica trascende la categoria troppo intellettuale del lo-fi e ritorna in maniera brillante e con forza alle origini di uno stile.






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