La prima cosa che mi ha colpito nella musica dei Qlowski è stata il suo carattere ostinato. C'è una tensione risoluta e asciutta che tiene legati in maniera indissolubile i pochi, misurati e spigolosi elementi che la compongono e spinge il suono in avanti, con caparbietà. Chitarre scarne, synth stridenti, una propulsione ritmica sempre impaziente, voci che cercano ogni volta l'angolatura più scomoda per raccontarti la loro inquietudine. La capacità dei Qlowski sta proprio nel mescolare influenze scure e tetre (il comunicato di presentazione cita Cure, Killing Joke e P.I.L.: non manca nulla) con un'apertura al pop più irregolare di casa Flying Nun. E tutto questo pur avendo pubblicato solo qualche demo e avendo fatto una manciata di concerti.
Ora la band romagnola con base a Bologna arriva finalmente all'EP di debutto (cassetta a tiratura limitata + download). Le cinque tracce sono state registrate allo Strange City Studio da Nico Pasquini (Stromboli, His Clancyness) e Jonathan Clancy (His Clancyness), masterizzate a Liverpool da Robert Whiteley (Bad Meds, Mugstar, Clinic), mentre Giulia Mazza ha curato artwork e fotografia.
Dopo avere avuto il piacere di ospitare i Qlowski in radio per uno dei loro primissimi live, quasi un anno fa, oggi sono super felice di presentare qui in anteprima lo streaming integrale dell'EP, con le note curate dalla stessa band:
1) Her
«"She was trapped in her head / Wandering as a stranger to herself". Questa canzone parla di schizofrenia. Forse ci è venuta fuori un po' inquietante, ma le vogliamo tantissimo bene. Quando l'abbiamo scritta erano giorni un po' di crisi, ed è uscito questo testo abbastanza cupo e teso, con un finale esasperato.»
2) Marble
«"Hand in hand / they’re going to the end". Marble nasce dalla lettura di una poesia di Robert Forst, Home Burial, e dall'analisi che ne fa Borges in un saggio. La poesia parla di questa coppia di sposi che ha perso il figlio, e in particolare della moglie che passa le giornate davanti alla finestra a guardare il cimitero e la tomba del figlio. Ma c'è un'immagine in particolare che ci ha colpito, e un'invenzione linguistica che abbiamo rubato: "She's starting down the stairs". Forst qui riesce a sospendere il momento in cui lei sta per compiere il primo passo per scendere le scale e poi scappare di casa. Ovviamente abbiamo riadattato tutto a una situazione che fosse più nostra. La canzone parla del rischio che una coppia può correre, soprattutto agli inizi, di chiudersi dentro sé stessa, di dimenticare il mondo, finendo con lo svilire il rapporto, fino ad arrivare a temere addirittura le proprie orme (altra citazione, in questo caso di Sinjavskij).»
3) Days
«"Scanning the horizon / catching your shadow walking away". Questa canzone racconta in maniera abbastanza esplicita di un fratello che vive lontano, ma parla anche della distanza in generale, di qualcuno di caro che se ne va, anche se solo per un breve periodo.»
4) Blue
«"Impose your hands on me / Can you fix my self in?". Possiamo dire che si tratta di una canzone d'amore e un po' anche di supplica. Enough said.»
5) Nothing
«"I’m driving to nothing / Turn your eyes on me". Questa canzone si può intendere come una preghiera, quasi un esame di coscienza. Però può essere letta anche in maniera laica, come fosse riferita a una persona e non a un dio.»
I Qlowski presenteranno il loro EP di esordio domenica 17 aprile al Freakout Club di Bologna insieme a Frown e Sugar Pigs.
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