Mercury Girls


Devo dire che i Mercury Girls hanno dato prova di sapere sfruttare al meglio i social network. Tra passaparola, post sponsorizzati e profili suggeriti, erano mesi che me li vedevo segnalare su qualunque piattaforma, e ormai mi sembrava di conoscerli ancora prima di aver sentito una sola nota. Il rischio, in questi casi, è di prendere un po' in antipatia preventiva certe band troppo "loquaci". Ma ora, dopo una raccolta di demo e pezzi live, è arrivato il singolo di debutto (niente meno che su Slumberland) e ogni dubbio è dissolto.
Del resto, il curriculum dei componenti della formazione di Philadelphia è di quelli che non passano inosservati nella nostra piccola scena indiepop: il chitarrista Kevin Attics milita nei Literature, la cantante Sarah Schimineck nei Pet Milk, Kevin O'Halloran proviene dai Little Big League. In pratica, ritroviamo qui mezzo NYC Popfest.
Il suono di Ariana, la canzone con cui si presentano, è scintillante al tempo stesso furibondo, tra Pains Of Being Pure At Heart e Golden Grrrls, mentre la melodia ha quella progressione epica da shoegaze (il comunicato di presentazione cita a ragione anche gli svedesi Makthaverskan) semplicemente irresistibile.
Insomma, a parte le consuetudini dell'hype, un nuovo nome interessante da accogliere sorridendo nel nostro giovane cuore twee.


Mercury Girls - Ariana

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