Ci siamo trovati sotto i portici, lì davanti a ZOO, e tutti chiedevano ma è vero che è morto Prince? Il concerto di Ben Seretan stava per cominciare, volevo salutare un paio di amici e prendere una birra, e invece ci siamo tutti fermati a parlare dell'ennesimo grande musicista che ci aveva lasciato in questi mesi. Ognuno sentiva il bisogno di raccontare il proprio disco preferito o la prima volta che l'aveva sentito, e qualcuno l'aveva anche visto dal vivo. E mi rendevo conto che ognuno tirava fuori così tante cose e tutte diverse, che ti veniva da pensare che Prince (in questo un po' simile a Bowie) non fosse stato (non è) soltanto "un artista", un cartellino con il nome sullo scaffale, ma una specie di intera storia della musica che si svolgeva da qualche altra parte, in qualche coloratissimo universo parallelo, mentre noi, da questa parte della realtà, eravamo fortunati ad avere notizia di tutte le band e i movimenti più importanti attraverso dischi e concerti - che per comodità ci arrivavano sotto un unico nome. Qualcuno come me, si sarà imbattuto in un'improbabile e incomprensibile replica di Purple Rain su Telesanterno da bambino, o avrà avuto una cassetta di quella colonna sonora che dubito fosse originale (comprata al mare o in autogrill). Poi passano gli anni, qualcuno ti fa ascoltare le cose giuste e più o meno metti assieme i tuoi pezzi. Ti azzardi addirittura a disquisire di musica black, lì sotto i portici, come se ne sapessi davvero qualcosa. Ma in realtà l'unica cosa che conta sono i brividi che regolarmente arrivano appena senti la prima nota di basso di Sign O' The Times, o il modo in cui ti muove ancora il groove di Sexy MF, o il ricordo di quella volta che le parole "It's been seven hours and fifteen days / Since you took your love away" ti hanno fatto venire gli occhi lucidi
Si stava facendo tardi, siamo entrati, Ben Seretan stava imbracciando la chitarra. Anche lui era emozionato e prima delle sue canzoni ha iniziato il set con una cover di Purple Rain. Non poteva esserci regalo più bello, non poteva esserci modo migliore per dare un senso a tutto quel momento.
Grazie a Claudia Toscano per il video.
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