Audi-o-rama: The future(s) of music / TASTE

Audi-o-rama: The future(s) of music / TASTE

Se tu dovessi invitare i tuoi giornalisti, critici musicali e artisti preferiti di sempre a un convegno, giocare insomma a una specie di Fantacalcio del music nerd, chi chiameresti? Ecco, magari non c'erano Greil Marcus e Tavi Gevinson, ma il mese scorso mi è capitato di trovarmi in una situazione abbastanza simile, quando sono finito alla prima Audi-O-Rama conference a Verbier, in Svizzera. Un vero e proprio simposio (ma i greci non conoscevano il Moscow Mule e l'Old Fashioned) con gente del calibro di Giorgio Moroder, Laurie Anderson, Daniel Miller della Mute, Chris Watson dei Cabaret Voltaire, Howie B, Maura Johnston, Dorian Lynskey, Luca De Gennaro, Bill Brewster e molti altri. E poi, in mezzo a tutti questi nomi leggendari, ho dovuto prendere parola anche io - anzi, scegliere una parola. Il gioco, infatti, era quello di indicare uno dei termini che secondo noi rappresentano un aspetto del futuro della musica. Per una serie di ragioni tutte abbastanza prevedibili, mi sono divertito a scegliere "Gusto/Taste", e su Medium trovate la versione italiana di quello che, nel mio inglese fai-da-te imparato dalle canzoni degli Smiths, ho cercato di spiegare all'illustre platea. Il futuro della musica è salvo!

Ps: un ringraziamento speciale, come si dice in queste occasioni, a Fabio De Luca!



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