Questa sera al Covo di Bologna succederanno due cose: prima si festeggiano i 10 anni di To Lose La Track con un poker di concerti da stendere chiunque: Delta Sleep (UK), Gazebo Penguins (performing Legna), Valerian Swing e Majakovich (tra parentesi: qui c'è la compilation dell'anniversario in free download - OBBLIGATORIA). Secondo: arriva un nuovo appuntamento con No Hope Kids, la serata indie rock dalla playlist perfetta. Ho avuto l'onore di partecipare con un pezzo alla loro fanzine di questo mese, e lo trovate qui sotto: il piccolo contributo di polaroid alle celebrazioni per il primo giorno di primavera!
(mp3) QUARTERBACKS - Center
Sono davanti a casa tua, la finestra è illuminata. Per un attimo penso di chiamarti, poi mi viene in mente che potresti essere con qualcuno. E se invece fossi sola: cosa faresti, scenderesti? E io, cosa spero? Magari di incontrarti per caso?
Questa è la scena iniziale di Center, una delle più belle canzoni dei QUARTERBACKS, band proveniente dalla cittadina di New Paltz, nello stato di New York. Tutto è nato da Dean Engle, giovane supplente di inglese che ha sempre scritto e registrato canzoni in cantina, e pubblicato cassette DIY che schiacciavano tipo sette pezzi in otto minuti. Center esiste in due forme: l’anno scorso era uscita dentro Quarterboy, in una commovente versione acustica, soltanto chitarra e voce. Ora è stata inclusa nel nuovo album omonimo pubblicato da Team Love, dove i QUARTERBACKS sono diventati un trio, teso punk hardcore all’apparenza, puro twee nella sostanza. Qui Center suona travolgente e fragorosa, ma la voce di Dean rimane sempre limpida sopra l’ansia e l’elettricità. Percepisci la sua sincera timidezza, il casino di tutti questi sentimenti e desideri che gli arrivano addosso e poi se ne vanno di colpo e lo lasciano pieno di domande. Non sta cantando, spesso non ne sembra quasi capace. Eppure sta facendo quello che a molti altri cantanti non riesce: sta rovesciando in una canzone, in maniera credibile, una sorpresa così totale e piena e devastante da sembrare un sogno a occhi aperti. E invece è li. È un miracolo. L’amore che muove l’adolescenza e che all’improvviso, un giorno di primavera come tutti gli altri, si scaraventa nella tua vita.
Le due versioni di Center hanno in comune una cosa: il modo in cui Dean canta un verso alla fine della canzone. Quasi non le noti, “as I get older”, quattro parole appena. Raccontano il tempo che è passato da quella scena di poco fa, ma è un tempo che Dean ha riempito ripensandoci spesso. “As I get older”: avrai voglia di scherzare, non hai nemmeno venticinque anni! “As I get older”, quattro parole appena, gli escono prolungate, come se fossero un sospiro, come se gli facessero male, eppure non potesse più staccarsene e gli servissero per arrivare in fondo alla storia, prima dell’ultimo pensiero che non vi svelo. Diventano la chiave dell’intera canzone, e forse anche di tutta la musica dei QUARTERBACKS. Se si potesse ridurre a una formula, immagino che la musica dei QUARTERBACKS potrebbe essere il risultato di: Amore moltiplicato per Tempo, fratto Esagerata Autoanalisi. Sono la maturità e la consapevolezza con cui tutti i brandelli di emozioni vengono raccontati a rendere i QUARTERBACKS davvero differenti e, vorrei aggiungere, importanti. La quantità di dettagli in cui Dean Engle riesce a scomporre tutto quello che prova, la maniera appassionata e sconcertante di notomizzare il proprio cuore, unite a un suono fragile e vigoroso al tempo stesso, in qualche modo unico, fanno della sua scrittura una delle cose più vive e forti e sorprendenti che si possano ascoltare oggi.
(mp3) QUARTERBACKS - Center
Commenti