Se vi è capitato di ascoltare le ultime puntate di "polaroid alla radio", in onda sulle frequenze di Radio Città del Capo, vi sarete accorti che le playlist riuscivano molto più spumeggianti. Tutto merito della Donna di Prestigio, ovvero la metà senza baffi di Mondo Oltro, che è passata a dare un po' di provvidenziale supporto alla trasmissione. Oggi è un grande onore poterla ospitare anche qui, sulle pagine del blog, con una recensione della "ungoogleable" cantautrice S.
Se non ci sbrighiamo a pensare a un'alternativa andrà a finire che la critica musicale verrà sostituita da una pseudo-curatela in cui trascrivere il testo di una canzone basterà a significare "ehi, questa cosa vale il tuo tempo e i tuoi soldi" (eventualmente) e vederselo ribloggare sarà il feedback che adesso manca ai critici di professione.
Di fatto è già così, e il tempo stringe: il testo di Brunch gira su Tumblr - a ragione - da mesi prima dell'uscita di Cool Choices di S, il nuovo (quarto) disco solista di Jenn Ghetto dei fu Carissa’s Wierd. Cool Choices ha una copertina che a me personalmente ricorda Beyoncé. Va da sé che l’interno non ha nulla a che fare con quello e non c’è nemmeno un pezzo allusivo come Blow, anche se pure qui il linguaggio è forte e le immagini sfacciate. L’album è fuori per Hardly Art, che fra gli altri è la casa dei Gem Club, e non li nomino a caso: quando Jenn/S abbandona la chitarra per il pianoforte, potrebbe aver rubato idee a Christopher Barnes. Quando torna ad imbracciare quella, la sensazione è di stare ascoltando un disco perduto dei Death Cab For Cutie, finito dietro una mensola più o meno nell’intervallo tra la pubblicazione di The Photo Album e You Can Play These Songs With Chords. Nemmeno questo è un caso: per la seconda volta Jenn lavora con Chris Walla, che al momento di questo ingaggio non aveva ancora abbandonato la formazione. E anche se così fosse stato: Walla è il suono dei DCFC tanto quanto Ben Gibbard. O no?
Comunque. Fin qui l’aneddotica.
Il valore di Cool Choices è un altro paio di maniche, e pure difficili da arrotolare uguali. A sinistra, il lato del cuore, aderisco con calore all’idea del disco concept-non concept su una rottura sentimentale che non è più quella lancinante delle prime storie d’amore - è Lancinante con la L maiuscola. Lancinante. Un bel nome per un ronzino, un cane randagio che torna sempre davanti al cancellino di casa, una lavanderia con l’insegna anni Settanta (“La Lancinante”), una bici scrostata. Qualcosa che tieni anche quando potresti liberartene per un upgrade a un modello migliore e meno stropicciato. Dall’altro, mi piacerebbe "sentire" queste canzoni quando Jenn canta “You’re getting old and no one gives a shit”, e quasi succede, e sono sul punto di essere io quella che ribloggherà i suoi testi. Invece per qualche motivo mi viene voglia di ascoltare le Now, Now, o penso con abbandono ai Company of Thieves scoprendo che si sono sciolti a inizio anno (sigh). Oppure, ancora: provo impazienza per queste canzoni che quando potrebbero decollare raggiungono il minutaggio previsto e bum, finiscono mentre ci stavo prendendo gusto.
E mentre la signorina Ghetto (come suona bene!) passa a sviscerare un altro capitolo della sua frattura cardiaca scomposta mi cade l’occhio sul commento dell’utente 420Honey al video del singolone Losers, quando scrive “sorry I’m a gen X’er” per dire del proprio spaesamento che forse è anche il mio, semplicemente una questione di gap generazionale. È che davvero non sono sicura: sono io che ho perso terreno o Jenn un’occasione, accontentandosi di un disco ok quando avrebbe potuto firmare un capolavoro?
(mp3) S - Vampires
(mp3) S - Vampires (Swim Good remix)
Se non ci sbrighiamo a pensare a un'alternativa andrà a finire che la critica musicale verrà sostituita da una pseudo-curatela in cui trascrivere il testo di una canzone basterà a significare "ehi, questa cosa vale il tuo tempo e i tuoi soldi" (eventualmente) e vederselo ribloggare sarà il feedback che adesso manca ai critici di professione.
Di fatto è già così, e il tempo stringe: il testo di Brunch gira su Tumblr - a ragione - da mesi prima dell'uscita di Cool Choices di S, il nuovo (quarto) disco solista di Jenn Ghetto dei fu Carissa’s Wierd. Cool Choices ha una copertina che a me personalmente ricorda Beyoncé. Va da sé che l’interno non ha nulla a che fare con quello e non c’è nemmeno un pezzo allusivo come Blow, anche se pure qui il linguaggio è forte e le immagini sfacciate. L’album è fuori per Hardly Art, che fra gli altri è la casa dei Gem Club, e non li nomino a caso: quando Jenn/S abbandona la chitarra per il pianoforte, potrebbe aver rubato idee a Christopher Barnes. Quando torna ad imbracciare quella, la sensazione è di stare ascoltando un disco perduto dei Death Cab For Cutie, finito dietro una mensola più o meno nell’intervallo tra la pubblicazione di The Photo Album e You Can Play These Songs With Chords. Nemmeno questo è un caso: per la seconda volta Jenn lavora con Chris Walla, che al momento di questo ingaggio non aveva ancora abbandonato la formazione. E anche se così fosse stato: Walla è il suono dei DCFC tanto quanto Ben Gibbard. O no?
Comunque. Fin qui l’aneddotica.
Il valore di Cool Choices è un altro paio di maniche, e pure difficili da arrotolare uguali. A sinistra, il lato del cuore, aderisco con calore all’idea del disco concept-non concept su una rottura sentimentale che non è più quella lancinante delle prime storie d’amore - è Lancinante con la L maiuscola. Lancinante. Un bel nome per un ronzino, un cane randagio che torna sempre davanti al cancellino di casa, una lavanderia con l’insegna anni Settanta (“La Lancinante”), una bici scrostata. Qualcosa che tieni anche quando potresti liberartene per un upgrade a un modello migliore e meno stropicciato. Dall’altro, mi piacerebbe "sentire" queste canzoni quando Jenn canta “You’re getting old and no one gives a shit”, e quasi succede, e sono sul punto di essere io quella che ribloggherà i suoi testi. Invece per qualche motivo mi viene voglia di ascoltare le Now, Now, o penso con abbandono ai Company of Thieves scoprendo che si sono sciolti a inizio anno (sigh). Oppure, ancora: provo impazienza per queste canzoni che quando potrebbero decollare raggiungono il minutaggio previsto e bum, finiscono mentre ci stavo prendendo gusto.
E mentre la signorina Ghetto (come suona bene!) passa a sviscerare un altro capitolo della sua frattura cardiaca scomposta mi cade l’occhio sul commento dell’utente 420Honey al video del singolone Losers, quando scrive “sorry I’m a gen X’er” per dire del proprio spaesamento che forse è anche il mio, semplicemente una questione di gap generazionale. È che davvero non sono sicura: sono io che ho perso terreno o Jenn un’occasione, accontentandosi di un disco ok quando avrebbe potuto firmare un capolavoro?
(mp3) S - Vampires
(mp3) S - Vampires (Swim Good remix)
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