Eccoci a un nuovo appuntamento con il progetto MAP - Music Alliance Pact, ovvero una trentina di blog di tutto il mondo che selezionano per voi una nuova band interessante del proprio Paese, ve la presentano e vi regalano una canzone. Un ottimo modo per scoprire nuova musica in modo non convenzionale. Per chi volesse capire di cosa stiamo parlando, questo è il riassunto delle puntate precedenti.
Tra i nomi che mi hanno incuriosito a questo giro:
- Annasaid, dalla Danimarca, indie rock "anthemico" alla Bloc Party / Foals, detta così non sembra niente di che ma in questo singolo funziona bene;
- Fernando Milagros, dal Cile, che nonostante la mia allergia per la lingua spagnola in musica, confeziona un pop colorato di synth affine a certe cose dei nostri Chewingum;
- Kai Takahashi, dal Giappone, beat farciti con un taglia e cuci molto divertente degno degli Avalanches;
- Mitú, dalla Colombia, con un pezzone ipnotico di otto minuti in continuo crescendo tra elettronica analogica e percussioni tribali;
- Pelotons, dalla Finlandia, folk fragile a due voci con armonie davvero sorprendenti, una canzone a lume di candela;
- sonorità vicine a quelli degli Stalko, da Malta, che aggiungono archi e un pianoforte a una musica che piacerà ai fan di Bon Iver o Andrew Bird.
L'italiano di questo mese è Vaghe Stelle, produttore torinese che risponde al nome di Daniele Manà e che ha da poco dato alle stampe l'album Sweet Sixteen sull'etichetta londinese Astro:Dynamics. Un disco che semplificando si potrebbe definire di elettronica "cosmica", per la profondità del modo in cui si dipanano i suoni, ma che del cosmo rivela anche alcune caratteristiche di oscurità, freddezza e mistero. E al tempo stesso, dietro le schegge di una musica spesso frammentata, riesce a infondere una sfumatura malinconica, un discorso ulteriore di sognante psichedelia sintetica.
Questa è la playlist del MAP di Maggio, compreso il link per scaricarla tutta in un colpo solo.
(mp3) Vaghe Stelle - Duemila Kilometri
Commenti