Dieci anni fa andammo a fare una passeggiata in Via Fioravanti, dietro la Stazione di Bologna. Non c'era quasi più niente, erano già passate le ruspe e camminammo per un po' sui mucchi di cemento e mattoni. Scattai delle brutte foto con la mia prima digitale e mi portai a casa un pezzetto di muro colorato di vernice spray, lo conservo ancora in qualche cassetto. Probabilmente quel giorno di dieci anni fa ci mettemmo a parlare della primavera di dieci anni prima, in cui eravamo entrati per la prima volta al Link.
Uno spazio che, come racconta bene Damir su Soundwall, era pura fantascienza, non solo per la Bologna del 1994, ma proprio per l'Italia. Uno spazio (centro sociale? club? laboratorio? ogni definizione sembrava inadeguata) dove andavo anche senza sapere cosa c'era in programma (e non sempre era chiaro come fare per capirlo), ma in cui potevi stare lì e imparare, vedere cose che non avresti mai trovato da nessun'altra parte, stupirti o anche solo scioglierti davanti alle casse, tra strobo, fumo e laser.
Su Frequencies trovate un ricordo di Andrea Benedetti e un altro pezzo che prova a rendere l'idea di cos'era Notte Vidal, tanto per fare due esempi. Ma sono sicuro che molti avrebbero tantissimi altri aneddoti personali da raccontare. Questo fine settimana è l'occasione giusta per farlo: questa mattina infatti sono cominciate le "celebrazioni ufficiali" per i vent'anni del Link, con il coinvolgimento anche delle istituzioni. Farà forse sorridere (amaro) qualcuno il logo che verrà dipinto sul muro, nel punto in cui una volta c'era l'ingresso del locale, e che oggi se non sbaglio è occupato da un parcheggio. Ma questa è Bologna.
Alle 19 ci sarà poi una cena nel cortile della Cineteca, ma ancora più sostanziosa la festa di domani nel "nuovo" Link, con una parata di All Stars divisi su quattro sale, a ricreare tutte o quasi le serate e gli eventi che ancora ricordiamo come se fosse ieri.
Ci si vede a banco, senza nostalgia, anzi, con un sacco di voglia ancora di sudare e lasciarsi stupire.
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