Questa sera e domani, la band californiana delle La Luz sarà in concerto per la prima volta in Italia. Due date a Savona (@Raindogs) e Milano (@Rocket) per sognare a occhi aperti di starsene davanti al Pacifico, aspettando l'onda giusta per lanciarsi con il surf. Il quartetto di Seattle ha pubblicato sul finire dello scorso anno It's Alive su Hardly Art, eccellente raccolta di canzoni fatte di chitarre caldissime, sole alto e armonie vocali d'altri tempi. Un album che perfino la sempre sobria All Music Guide ha definito "a living document of the good that can come from loving a sound and an era, filtering it through a modern sensibility, then playing and singing the hell out of it". Casomai, servissero ulteriori credenziali, in precedenza le La Luz avevano debuttato con una cassetta su Burger Records, invariabile garanzia di qualità. La mia canzone preferita di It's Alive è proprio una canzone che era già apparsa in quella cassetta, Sure As Spring. Nel ritornello è racchiuso tutto lo spirito del suono delle La Luz, in cui rimane sempre una punta amara e malinconica anche nei momenti più frenetici: "When you were mine / Only mine / I didn't have the time / Now I kinda wanna die / And that's the truest way to know that I'm alive".
(mp3) La Luz - Sure As Spring
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