"My Bloody Valentine knew My Bloody Valentine fans wouldn't already have plans tonight”

My Bloody Valentine

La battuta del titolo è di Steven Hyden, e per me riassume alla perfezione quello che abbiamo vissuto nelle ultime dodici ore. Cioè più o meno da quando, in un sabato sera quasi qualunque di inizio febbraio (ma era il Giorno Della Marmotta!), abbiamo avuto la certezza che i My Bloody Valentine stavano per pubblicare un nuovo album sul loro sito.
Il primo dopo Loveless del 1991, pietra miliare di un genere, lo shoegaze, ma anche una delle ultime testimonianze di un'epoca passata, in cui i dischi potevano diventare opere monumentali, la cui creazione entrava nella leggenda e la cui aura si trasmetteva al solo pronunciarne il titolo.
Nelle prime ore ovviamente il sito della band risultava inaccessibile, cosa che da un lato scatenava parecchia ironia e dall'altro faceva lievitare l'eccitazione. Viverla in tempo reale e guardarne contemporaneamente la fotografia via twitter è stata per me una delle esperienze più curiose legate a un disco negli ultimi tempi. M B V ora è qui tra noi, e la musica è un'altra cosa, d'accordo: ma questo è stato comunque uno zeitgeist in miniatura, al ritmo di 140 caratteri. Ho fatto un mio personale screenshot a futura memoria:

MBV_VS_Twitter_2013-02-02

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