Amo la voce di Thomas Sanders da quando si faceva chiamare Sir ed era il presunto frontman della misteriosa band Tap Tap (cavoli: sette anni fa!). Le nervose canzoni di quel suo progetto solista mostravano già una scrittura che riusciva ad essere sensuale e al tempo stesso maledettamente malinconica. Poi vennero i Pete & The Pirates, che nel nostro Paese conobbero pure una discreta fortuna, scendendo in tour diverse volte, e un paio di album davvero buoni. Non ne sentivo parlare da un po', e ora scopro (grazie Sunday Girl!) che tre reduci di quella formazione hanno dato vita a una nuova band, i Teleman ed è da poco uscito un singolo su Moshi Moshi.
Cristina è tutta giocata su una linea di basso scandita e cristallina, quasi Fifties, mentre sul perimetro un suono di synth crea uno scenario neutro e nelle retrovie una scarna drum machine detta la cadenza. L'intensità cresce giro dopo giro, in circolo, su sé stessa, "I'm coming back to where I started / I never meant to be the bad kid". C'è una rabbia adolescenziale che fa buttare all'aria tutta la stanza, la sensazione di essere lì senza essere stato invitato, la vena sempre irrequeita di quella voce, e quasi se ne sta per andare ma c'è una sfida, c'è Cristina, e qualcosa nel crescendo della canzone si placa. "Cristina is so good / she makes me go across town / she makes me to lie down / there's nothing in the way now". E infine, al culmine, "lie down and let the music play", nel momento perfetto.
Mentre la b-side In Your Fur ricorda più da vicino le produzioni precedenti di Sanders, questa Cristina mi affascina perché forse mostra una nuova direzione che prenderà la musica dei Teleman, dove questa freddezza elettronica potrebbe avere più spazio. Finora il risultato è davvero eccellente.
(mp3) Teleman - Cristina
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