"Twee no longer form of resistance"

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Grazie al sempre illuminante Rob Horning per avere segnalato (via Hautepop) un post del blog di Dorian Linksey "33 Revolutions Per Minute".
In The tweelight of the gods Linksey non parla solo della deriva mainstream di quella che una volta era la cultura indipendente e alternativa, ma della vera e propria annessione del carattere più radicalmente infantile e lezioso di certo indiepop (dai Beat Happening ai Belle and Sebastian) da parte del marketing e delle corporation, che svuotandolo del suo valore politico e culturale tendono così a comunicare agli adulti come eterni fanciulli, con il tono complice del "siamo tutti dalla stessa parte":
Parenthood, instead of marking the point at which one irrevocably becomes an adult, is often presented as a second go-around, with the parent eager to shrink the age gap. [...] The brand’s voice is “childlike” but it’s not actually like a child at all, because real children are complicated and tempestuous and say all kinds of stuff...

Molte considerazioni interessanti anche nelle note al post - prendetevi un quarto d'ora per leggerlo. La chiosa di Horning è abbastanza perentoria, ma direi che è difficile non prenderla seriamente in considerazione.

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