Gira da ieri sera su blog e webzine Heart In Your Heartbreak, il nuovo singolo dei Pains of Being Pure at Heart. Eqquindi? No niente, funziona ed è veloce e orecchiabile, ma non mi pare sia da brivido, proseguendo nella direzione di maggiore pulizia già intrapresa dalla band newyorkese. Forse a questo punto il loro marchio di fabbrica è già così consolidato che in fondo non è più necessario strafare. L'unica cosa che mi rimane in testa è che dentro il ritornello c'è tutto quello che li fa amare e odiare: il primo verso "she was the heart in your heartbreak" distilla poesia adolescenziale ma il successivo "she was the miss in your mistake" mi pare di una goffaggine imbarazzante, e la conclusione tenta di mettere d'accordo tutti con un po' di saggezza popolare: "no matter what you take / you’re never gonna fall again".
Gira da ieri sera su blog e webzine Heart In Your Heartbreak, il nuovo singolo dei Pains of Being Pure at Heart. Eqquindi? No niente, funziona ed è veloce e orecchiabile, ma non mi pare sia da brivido, proseguendo nella direzione di maggiore pulizia già intrapresa dalla band newyorkese. Forse a questo punto il loro marchio di fabbrica è già così consolidato che in fondo non è più necessario strafare. L'unica cosa che mi rimane in testa è che dentro il ritornello c'è tutto quello che li fa amare e odiare: il primo verso "she was the heart in your heartbreak" distilla poesia adolescenziale ma il successivo "she was the miss in your mistake" mi pare di una goffaggine imbarazzante, e la conclusione tenta di mettere d'accordo tutti con un po' di saggezza popolare: "no matter what you take / you’re never gonna fall again".
Commenti