Big Troubles

Big Troubles
So che sarebbe facile liquidare questo disco come "gente che c'è rimasta sotto con My Bloody Valentine e Jesus & Mary Chain", ma il fatto è che le canzoni di Worry, primo album dei Big Troubles, sono sul serio un grande spasso. Prendi il singolo Modern Intimacy: si accende tutto ambizioso, quasi arrogante, stai quasi per paragonarli a certi suoni dei Surfer Blood, e poi è come se la chitarra crollasse, si perdesse in un percuotere indolente che trascina la melodia e la sbatte con svogliatezza, e alla fine capisci che funziona meglio così. Bite Yr Tongue si spinge più in alto, e mentre la voce si nasconde tra lo shoegaze e un'insolenza à la Gallagher, il riff insiste, non molla ed è come se prendesse la canzone per le spalle e la rimettese di continuo in piedi per portarla a casa. Freudian Lips ripete la formula aggiungendo un tono più romantico e mi sembra la sintesi migliore del disco. Poi ci sono momenti più smaccatamente "Kevin Shields a bassa fedeltà" (Lord Composure) o "Slowdive in nice price" (Feel Nothing), ma l'unica cosa che mi viene in mente è "ce ne fossero di più".
Rispetto ai conterranei Real Estate o Ducktails, i Big Troubles sembrano avere in mente un'idea di musica più nitida e tagliente e, perché no, a volte anche più ballabile. Davvero un gran bel debutto (in streaming integrale qui).

>>>(mp3): Big Troubles - Freudian Slips

Commenti

Anonimo ha detto…
super.
jc