Making money as a musician

Sarà che in questo periodo ho troppi, troppi dischi arretrati da ascoltare, ma stavolta non sono riuscito a sentirmi molto coinvolto nella discussione Blatto - Girolami sulle sorti della musica e del mercato discografico oggi, nonché nel (ciclico) dibattito "mp3 VS vinili" in analogia a quello "internet VS carta stampata".
Però proprio ieri leggevo questi ragionamenti di Billboard sulle nuove tecniche di promozione dei dischi capaci di tenere conto dei nuovi media senza perdere il contatto con il pubblico tradizionale.
E oggi Max segnala quest'altro ricchissimo articolo di A Future In Noise che fa il punto della situazione (con un sacco di link) sullo stesso tema, con l'occhio rivolto ai blog e al web.
Tutto parecchio interessante, ok, ma alla fine ho solo voglia di belle canzoni e meno parole.
Trovo perciò piuttosto divertente e "segno dei tempi" questa battuta di Richard Stevens, già autore delle strisce Diesel Sweeties:

The secret to making money as a musician these days is to cultivate an audience too dumb or lazy to download albums.

(Grazie a Evaristo)

Commenti

Ndd ha detto…
infatti i buddha bar vendono sempre bene, eheh
evaristo ha detto…
Grazie per le date locomotiv e per il ringraziamento :-)
Sottolineo che una cosa simile la diceva Elio (altra persona di intelligenza paragonabile a quel grande di RS3) già un lustro abbondante fa, quando ai concerti annunciava "noi ci consideriamo il gruppo di riferimento per i giovani di Forza Italia, perché sono gli unici a non aver ancora capito come si masterizzano i cd".