Provaci ancora, Polaroid
Nonostante il nome, come forse saprete, su queste pagine non ci occupiamo di fotografia. Eppure, non posso nascondere di guardare con un certo affetto alle sorti della Polaroid, il cui processo di fallimento cominciò proprio mentre nasceva questo blog.
L'anno scorso, quel che resta della casa americana annunciò che avrebbe dismesso la produzione di pellicole per istantanee (tanto che nacque anche l'iniziativa "Save Polaroid"), e così è stato con una certa sorpresa che ieri ho letto su Wired il titolo "The Polaroid camera is back, in digital".
La rinascita delle Polaroid passa da una versione di PoGo, stampante fotografica miniaturizzata già in commercio, con annessa una piccola camera digitale. La nuova macchina ha i pregi e difetti di una tecnologia ancora acerba, e chissà, magari abbiamo trovato l'istantanea del Ventunesimo Secolo. Ma il passaggio dell'articolo che mi ha strappato un sorriso è stato questo: «it has nothing to do with the old chemical Polaroid process, but the prints convey some of the same Pop Art charm: they're grainy and the colors are slightly off». Non era facile, nell'era di Flickr e Photoshop, puntare sull'imprecisione, sul caso e sullo scarto. Bravi.
E ora una bella canzone che non c'entra niente.
>>>(mp3): Bratmobile - Polaroid Baby
Nonostante il nome, come forse saprete, su queste pagine non ci occupiamo di fotografia. Eppure, non posso nascondere di guardare con un certo affetto alle sorti della Polaroid, il cui processo di fallimento cominciò proprio mentre nasceva questo blog.
L'anno scorso, quel che resta della casa americana annunciò che avrebbe dismesso la produzione di pellicole per istantanee (tanto che nacque anche l'iniziativa "Save Polaroid"), e così è stato con una certa sorpresa che ieri ho letto su Wired il titolo "The Polaroid camera is back, in digital".
La rinascita delle Polaroid passa da una versione di PoGo, stampante fotografica miniaturizzata già in commercio, con annessa una piccola camera digitale. La nuova macchina ha i pregi e difetti di una tecnologia ancora acerba, e chissà, magari abbiamo trovato l'istantanea del Ventunesimo Secolo. Ma il passaggio dell'articolo che mi ha strappato un sorriso è stato questo: «it has nothing to do with the old chemical Polaroid process, but the prints convey some of the same Pop Art charm: they're grainy and the colors are slightly off». Non era facile, nell'era di Flickr e Photoshop, puntare sull'imprecisione, sul caso e sullo scarto. Bravi.
E ora una bella canzone che non c'entra niente.
>>>(mp3): Bratmobile - Polaroid Baby
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