Tutto in tre notti
Post a punti!
Era un po' che non mi cimentavo con questo schema classico della letteratura digitale.
Pronti via, in ordine sparso:
- ho visto i Mae Shi: show strano, ricercatamente caotico e debordante, ma talmente fuori dalle righe da levare ogni appiglio e risultare alla fine un po' vuoto e inconcludente. Un po' come questa frase. Che è un peccato, perchè c'è un album come HLLLYH a dimostrare che quando vogliono dire qualcosa sanno tirare fuori pezzi ineccepibili come Run To Your Grave.
- ho visto i Johnny Foreigner, per la seconda volta, e continuano a non impressionarmi. Sono in pratica una versione sintetica dei Los Campesinos! (sono solo un trio) mischiata a udibili radici punk scuola Orange County, con un tiro decisamente buono ma senza pezzi che si lascino ricordare. C'è chi giura su di loro, ma lunedì al King's College il pubblico è rimasto piuttosto freddo.
- ho visto i Fuck Buttons: soffrono del solito dilemma degli show di elettronica, in cui i protagonisti dietro i loro mille bottoni che azionano altrettanti suoni precampionati fanno del loro meglio per non sembrare solo due tizi che controllano la mail. Per cui ecco che uno dei due si mette a ballare come una scimmia durante Sweet Love For Planet Earth, mentre l'altro percuote un rullante non microfonato, e insieme ogni tanto sincronizzano l'headbanging. Ma aldilà della povertà coreografica, il sound che esce dai loro marchingegni rimane una goduria.
- ho visto i Duchess Says: la frontman è pazza fulminata come ne ho visti davvero pochi. Guardatevi il video di In Serial, di gran lunga il loro pezzo più ascoltabile.
- ho visto un gruppo che si chiama Shitting Fists: a me sono piaciuti, ma non è il vostro genere.
- ho visto i Times New Viking: sotto un muro di riverberi e feedback dovuto metà al loro trademark sound e metà all'acustica terribile dell'Old Blue Last, si sono intuite cose molto interessanti, tipo dei Jesus & Mary Chain che si intrippano con certe melodie indie-pop e la smettono di guardarsi sempre le scarpe. Il batterista esibiva una maglietta con scritto "Fuck your blog": ha ragione.
- ho visto i Jay Reatard: delle furie. Tre ceffi impresentabili (il batterista è il gemello grasso di Garth di Fusi di testa) per del garage alla velocità della luce meno grezzo di quanto si possa pensare e maledettamente funzionante.
- ho visto i Charlatans: uno non può entrare due secondi da Zavvi per vedere le offerte sui dvd che ci trova dentro i Charlatans che suonano a gratis davanti ad appena un centinaio di persone. Personalmente non ne vado pazzo, ma buttali via...
- ho visto i Team Waterpolo e avrei preferito di no. Musicalmente imbarazzanti, chiudono su una nota tenerissima - che da sola guadagna la citazione - quando il frontman si getta a peso morto sulla batteria e, rialzatosi tutto eccitato, grida "YES!!! That was the first time I did it!!!".
- ho visto i Friendly Fires e, sebbene in confronto ai Team Waterpolo abbiano fatto la figura dei New Order dell'84, a mente fredda non sono nulla di memorabile.
- infine, come precedentemente evidenziato, ho rivisto per la terza volta in un mese i Crystal Castles. Le prime due volte credevo di essere stato abbagliato da Alice Glass semplicemente perchè, spiattellato centrale in prima fila, ce l'avevo letteralmente tra le braccia, ma anche a 20 metri di distanza l'effetto è rimasto invariato. Credo che li seguirò ovunque forever. Alice TVTB, chiamami.
Bonus conclusivo, una band da tenere assolutamente d'occhio: i Gene Jacket (ho detto occhio, non necessariamente orecchio...).
Vi basta per oggi?
Post a punti!
Era un po' che non mi cimentavo con questo schema classico della letteratura digitale.
Pronti via, in ordine sparso:
- ho visto i Mae Shi: show strano, ricercatamente caotico e debordante, ma talmente fuori dalle righe da levare ogni appiglio e risultare alla fine un po' vuoto e inconcludente. Un po' come questa frase. Che è un peccato, perchè c'è un album come HLLLYH a dimostrare che quando vogliono dire qualcosa sanno tirare fuori pezzi ineccepibili come Run To Your Grave.
- ho visto i Johnny Foreigner, per la seconda volta, e continuano a non impressionarmi. Sono in pratica una versione sintetica dei Los Campesinos! (sono solo un trio) mischiata a udibili radici punk scuola Orange County, con un tiro decisamente buono ma senza pezzi che si lascino ricordare. C'è chi giura su di loro, ma lunedì al King's College il pubblico è rimasto piuttosto freddo.
- ho visto i Fuck Buttons: soffrono del solito dilemma degli show di elettronica, in cui i protagonisti dietro i loro mille bottoni che azionano altrettanti suoni precampionati fanno del loro meglio per non sembrare solo due tizi che controllano la mail. Per cui ecco che uno dei due si mette a ballare come una scimmia durante Sweet Love For Planet Earth, mentre l'altro percuote un rullante non microfonato, e insieme ogni tanto sincronizzano l'headbanging. Ma aldilà della povertà coreografica, il sound che esce dai loro marchingegni rimane una goduria.
- ho visto i Duchess Says: la frontman è pazza fulminata come ne ho visti davvero pochi. Guardatevi il video di In Serial, di gran lunga il loro pezzo più ascoltabile.
- ho visto un gruppo che si chiama Shitting Fists: a me sono piaciuti, ma non è il vostro genere.
- ho visto i Times New Viking: sotto un muro di riverberi e feedback dovuto metà al loro trademark sound e metà all'acustica terribile dell'Old Blue Last, si sono intuite cose molto interessanti, tipo dei Jesus & Mary Chain che si intrippano con certe melodie indie-pop e la smettono di guardarsi sempre le scarpe. Il batterista esibiva una maglietta con scritto "Fuck your blog": ha ragione.
- ho visto i Jay Reatard: delle furie. Tre ceffi impresentabili (il batterista è il gemello grasso di Garth di Fusi di testa) per del garage alla velocità della luce meno grezzo di quanto si possa pensare e maledettamente funzionante.
- ho visto i Charlatans: uno non può entrare due secondi da Zavvi per vedere le offerte sui dvd che ci trova dentro i Charlatans che suonano a gratis davanti ad appena un centinaio di persone. Personalmente non ne vado pazzo, ma buttali via...
- ho visto i Team Waterpolo e avrei preferito di no. Musicalmente imbarazzanti, chiudono su una nota tenerissima - che da sola guadagna la citazione - quando il frontman si getta a peso morto sulla batteria e, rialzatosi tutto eccitato, grida "YES!!! That was the first time I did it!!!".
- ho visto i Friendly Fires e, sebbene in confronto ai Team Waterpolo abbiano fatto la figura dei New Order dell'84, a mente fredda non sono nulla di memorabile.
- infine, come precedentemente evidenziato, ho rivisto per la terza volta in un mese i Crystal Castles. Le prime due volte credevo di essere stato abbagliato da Alice Glass semplicemente perchè, spiattellato centrale in prima fila, ce l'avevo letteralmente tra le braccia, ma anche a 20 metri di distanza l'effetto è rimasto invariato. Credo che li seguirò ovunque forever. Alice TVTB, chiamami.
Bonus conclusivo, una band da tenere assolutamente d'occhio: i Gene Jacket (ho detto occhio, non necessariamente orecchio...).
Vi basta per oggi?
Commenti
Ma a proposito del "country" dei pugni merdosi, che ne pensi del death? Li conosci gli italiani Infernal Poetry?
:-) Hi Hi Hi Hi! scherzo!
Non sai quanto ti invidio... soparttutto in questa settimana che stò facendo le nottate in ufficio!
Pessimi scherzi a parte, febbraio e maggio qua sono due mesi tremendi per densita' di eventi, se inizio a elencare cosa mi sono perso in contemporanea sto male... (e intanto stamattina in ufficio non ho ancora tolto gli occhiali da sole)
(Poi va be', shame anche un po' on me perché sono delle mie parti..)
E la maglietta me la faccio da solo con l'Uniposca!
MUAH AH AH AH AH AH AH AH!
Una Bolognese.
Benvenuta Licia, onorero' il tuo intervento con una risposta che spero ti soddisfi:
"Ma come ti permetti?? Questa E' buona musica! TU non te ne intendi per nulla! Anzi, scommetto che tu ascolti proprio della musica che fa schifo! Non faccio nomi ma gia' me li immagino, dev'essere tipo di quelle cose che vanno troppo di moda, o sono passate di moda, o... va beh, insomma, diverse da queste, ci siamo capiti! Vai, vai pure dai concorrenti, non intenditrice e ascoltatrice di musica che fa schifo che non sei altro! Un londinese"
Tze'...
Per quanti riguarda i concorrenti, mi pare che qui siamo troppo pigri per averne.
ciao,
e.
noi siamo giunti alle ultime 2 canzoni...
cmq Jay Reatard, 'nzomma...chitarre metallozze e capelli friseè. troppo rumore per le mie orecchie.
Aggiungo, A place to bury strangers bel concerto, però speravo fossero più Jesus&mary chain, invece...troppo noize anche loro.
e Crystal Castles, ipercoinvolgenti.
e Charlatans @forum, davanti ad un pubblico che conosceva tutit i brani a memoria, direi che sono stati uno spettacolo.
;-)
eh, london...
E' venuto già un paio di volte in Italia, passando anche dal Covo coi Lost Sounds qualche anno fa e anche come solista.
The Mae Shi: per me sono una delle band più interessanti degli ultimi anni molto più per Terrorbird che per il sequel.
Cristal Castle hai ragione, se ce l'hai a distanza di due metri si diventa politicamente scorretti.
Duchess Says: per me insieme al disco degli Errors su Rock Action e a quello degli unsigned Apes & Androids da New York city è il disco dell'anno (non dell'ano non confondetevi)
Fuck Bottons è vero se però prima hai fumato, dal vivo diventano un esperienza mistica...
per il resto lascio un link a Novembre sarà il 5° compleanno e il 10° step è un progetto molto più famoso all'estero che in italia ma a me va bene così...
http://www.hilotunez.com/compilation/index.asp
previous steps
http://www.hilotunez.com/compilation/archive.asp
http://www.myspace.com/hilotunez
check links and buy indie records
indie labels need it a lot!
see you somewhere
take care
deya alverman