Nostalgia delle bionde
Qualche settimane fa su Vitaminic ho cercato di scrivere perché l'ultimo album dei Long Blondes non mi è piaciuto.
Probabilmente un paio di anni fa ci eravamo sbagliati sul conto di Dorian Cox e soci, e questa è la vera direzione che la band ha sempre voluto intraprendere. Nulla di male. Meno interessante, forse, ma comunque di buon livello.
Dentro "Couples" (virgolette comprese, scoprite perché), in mezzo a nuove canzoni che quasi non riconosco, restano però alcuni riflessi del gruppo che aveva saputo stupirmi e scuotermi. Dopo svariati ascolti, credo che il prisma sia Nostalgia, traccia lasciata in fondo alla tracklist e a prima vista piuttosto spoglia (Drowned In Sound chiama in causa un suono alla Chromatics). Appena una drum machine, un pianoforte e la voce di Kate Jackson tra i riverberi:
It was the shock of the new that got the latest tune
at the top of the charts or so
it must have been something like eleven weeks running
that it spent up there but still
that was then and this is now
that was then and this is now
that was just nostalgia
[...] I want to move into the future, move into the future,
move into the future with you...
Insomma, la classica "sindrome da secondo album" messa in versi.
Non è una coincidenza che anche il comunicato stampa di presentazione di "Couples" usi la stessa espressione, quel "shock of the new" che i Long Blondes hanno senza dubbio rappresentato per un buon periodo e che poi li ha fatti aspettare allo specchio il comparire della prima ruga.
Ma quella era nostalgia, sostengono i Long Blondes. La nostalgia ci ha portati qui. E ora abbiamo bisogno di un futuro.
>>>(mp3): The Long Blondes - Nostalgia
>>>(read): un lungo e articolato post che cerca di spiegare il rapporto tra le recenti iniziative urbanistiche della città di Sheffield e il nuovo disco dei Long Blondes.
Qualche settimane fa su Vitaminic ho cercato di scrivere perché l'ultimo album dei Long Blondes non mi è piaciuto.
Probabilmente un paio di anni fa ci eravamo sbagliati sul conto di Dorian Cox e soci, e questa è la vera direzione che la band ha sempre voluto intraprendere. Nulla di male. Meno interessante, forse, ma comunque di buon livello.
Dentro "Couples" (virgolette comprese, scoprite perché), in mezzo a nuove canzoni che quasi non riconosco, restano però alcuni riflessi del gruppo che aveva saputo stupirmi e scuotermi. Dopo svariati ascolti, credo che il prisma sia Nostalgia, traccia lasciata in fondo alla tracklist e a prima vista piuttosto spoglia (Drowned In Sound chiama in causa un suono alla Chromatics). Appena una drum machine, un pianoforte e la voce di Kate Jackson tra i riverberi:
It was the shock of the new that got the latest tune
at the top of the charts or so
it must have been something like eleven weeks running
that it spent up there but still
that was then and this is now
that was then and this is now
that was just nostalgia
[...] I want to move into the future, move into the future,
move into the future with you...
Insomma, la classica "sindrome da secondo album" messa in versi.
Non è una coincidenza che anche il comunicato stampa di presentazione di "Couples" usi la stessa espressione, quel "shock of the new" che i Long Blondes hanno senza dubbio rappresentato per un buon periodo e che poi li ha fatti aspettare allo specchio il comparire della prima ruga.
Ma quella era nostalgia, sostengono i Long Blondes. La nostalgia ci ha portati qui. E ora abbiamo bisogno di un futuro.
>>>(mp3): The Long Blondes - Nostalgia
>>>(read): un lungo e articolato post che cerca di spiegare il rapporto tra le recenti iniziative urbanistiche della città di Sheffield e il nuovo disco dei Long Blondes.
Commenti