Bombay pop



Ieri ero al pub a vantarmi di come la sera prima fossi andato a vedere un set di mezzora dei MGMT al Koko, per poi uscirmene irrispettosamente prima che salissero sul palco Sons & Daughters e Band of Horses. Non avete idea di quante pacche sulla spalla ho ricevuto in segno di stima (ma qualcuno dal fondo ha anche urlato "cretino").
Dello spettacolo ne ho già parlato su Vitaminic, dimenticando giusto di citare le due sciantose smanicate in prima fila, clamorosissime groupie barely legal palesemente conciatesi da occasione speciale, piene di sorrisetti e occhiolini per Mark Knopfl Andrew Vanwyngarden, che mi hanno portato a pensare "anch'io da grande farò la rockstar".

Detto ciò, la segnalazione di oggi sono i Bombay Bicycle Club, perchè ieri sera (sempre al Koko, perchè dopo la figura con i MGMT mi riveriscono come un vero intenditore) mi hanno fatto troppo ridere.
Tre 17enni e un 18enne da Crouch End, una delle più belle zone del nord di Londra, che rubano il nome a una nota catena di ristoranti indiani e che sul palco si muovono come se gli scappasse troppo da pisciare - uno che fa lunghe passeggiate nervose per il palco, uno preso da improvvisi spasmi muscolari, cose così.
Musicalmente le coordinate sono talmente usurate che la mia mano si rifiuta di scriverle e mi tocca dettarle alla mia segretaria: Strokes, Libertines, Interpol (grazie Kelly).
Eppure riescono ancora a infilare pezzi notevoli come Open House o la ballata Ghost, che si districano tra suoni familiari mostrando già una personalità e una voglia di distinguersi che manca a tanti colleghi più vecchi e famosi.
I Bombay Bicycle Club sono i quattro più sfigati della classe che decidono di giocare allo stesso gioco dei più popolari, ma di farlo a modo loro, senza inutile irruenza ma con freschezza e sana voglia di spintonare un pochino certi ammuffiti confini del guitar rock inglese.
E a differenza di analoghe giovanissime band, che con l'età rischiano di perdere anche gran parte del fascino, questi non si vede l'ora che crescano.

Chiusura obbligatoria su Dev, la nostra mascotte, visto che la settimana scorsa ho maldestramente dimenticato di citarlo.
Questo è lui ieri sera agli Shockwave NME Awards 2008:

>>>(mp3): Bombay Bicycle Club - Open House

Commenti

e. ha detto…
Grande segnalazione come sempre, Valido.
Tra l'altro tempo fa avevo letto un'intervista niente male, dove raccontavano che in pratica avevano ricevuto un hype spaventoso l'anno scorso, vincendo un concorso della Virgin, però avevano 16 anni e non se la sono sentita di firmare un contratto.
Così, come niente fosse, nell'attesa hanno messo su un'etichetta per conto loro e hanno fatto uscire il primo ep così.
Pare che adesso finiranno la scuola con calma e dopo - se la gente si ricorderà ancora di loro - si lanceranno nel business.
Non sono dei ragazzi adorabili?
a. ha detto…
noto che però di alexa non si parla più. peccato.
Valido ha detto…
E' perche' da quando l'ho portata alla vostra attenzione ho iniziato a sviluppare un po' di gelosia.
Ma ho in serbo un pezzo sulle migliori scenesters della zona, me lo sto tenendo per la settimana in cui andro' a vedere solo i Turbonegro.