Dirty Dancing, Forever
Come è noto, la danza e l'innamoramento hanno in comune l'esercizio del tempo. Ma mentre nella danza il tempo è la causa, l'innesco del meccanismo, l'innamoramento muove il tempo, lo piega e lo sdoppia. Si può offrire l'eternità, e in effetti la si vive, anche se l'offerta dura un tempo limitato. Soprattutto se chi dovrebbe rispondere, e danzare con noi, temporeggia. Un anno o un giorno non fanno differenza, le parole degli altri non contano più, siamo a credito di poesia, che sia "Gene Kelly this time or even Donnie Darko": è tutto fantastico "even though tomorrow nothing of this will make sense".
Parker Lewis, il giovane cantutore di Göteborg che abbiamo già visto in concerto in Italia la scorsa estate, per un paio di date assieme alle Rough Bunnies, sta per pubblicare un nuovo ep e ce ne regala un'anticipazione. A differenza dei suoi lavori precedenti, questa Dirty Dancing suona più nuda, forse perché stavolta è limitato l'uso di campionamenti e dei filtri sulla voce. Ma lo stile è già tutto suo, questo ventenne con la faccia da ragazzino che tira mattina solo per sorriderti e stare a camminare ancora un po' e offrirti una sigaretta. Il modo in cui lascia cadere quel "Cause we're getting older now..."
Forse esagero, ed è colpa di ricordi di ukulele, spiagge e sole negli occhi, ma continuo a pensare che Emil potrebbe diventare uno dei più credibili eredi di Jens Lekman.
update - Scrive Emil: «Hey! I'm not using less samples! I'm using the same amount of samples as I always do :-) But this time I wanted it to sound cleaner, like the mid eighties records by the swedish band Ratata (not "Ratatat"), mixed up with Jonathan Richman and Bruce Springsteen. But in a 50's movies kind of way. If I ever made a video for this song it would be with the rollerskating-tap dancing Gene Kelly (you know what I mean, don't you?)».
Come è noto, la danza e l'innamoramento hanno in comune l'esercizio del tempo. Ma mentre nella danza il tempo è la causa, l'innesco del meccanismo, l'innamoramento muove il tempo, lo piega e lo sdoppia. Si può offrire l'eternità, e in effetti la si vive, anche se l'offerta dura un tempo limitato. Soprattutto se chi dovrebbe rispondere, e danzare con noi, temporeggia. Un anno o un giorno non fanno differenza, le parole degli altri non contano più, siamo a credito di poesia, che sia "Gene Kelly this time or even Donnie Darko": è tutto fantastico "even though tomorrow nothing of this will make sense".
Parker Lewis, il giovane cantutore di Göteborg che abbiamo già visto in concerto in Italia la scorsa estate, per un paio di date assieme alle Rough Bunnies, sta per pubblicare un nuovo ep e ce ne regala un'anticipazione. A differenza dei suoi lavori precedenti, questa Dirty Dancing suona più nuda, forse perché stavolta è limitato l'uso di campionamenti e dei filtri sulla voce. Ma lo stile è già tutto suo, questo ventenne con la faccia da ragazzino che tira mattina solo per sorriderti e stare a camminare ancora un po' e offrirti una sigaretta. Il modo in cui lascia cadere quel "Cause we're getting older now..."
Forse esagero, ed è colpa di ricordi di ukulele, spiagge e sole negli occhi, ma continuo a pensare che Emil potrebbe diventare uno dei più credibili eredi di Jens Lekman.
update - Scrive Emil: «Hey! I'm not using less samples! I'm using the same amount of samples as I always do :-) But this time I wanted it to sound cleaner, like the mid eighties records by the swedish band Ratata (not "Ratatat"), mixed up with Jonathan Richman and Bruce Springsteen. But in a 50's movies kind of way. If I ever made a video for this song it would be with the rollerskating-tap dancing Gene Kelly (you know what I mean, don't you?)».
Commenti