Canzoni per la ragazza dell'ultimo banco
Non è certo un caso che i Math and Physics Club, sulla copertina del loro omonimo album di debutto, si facciano fotografare al tavolo di una biblioteca.
Leggono attenti, si annoiano, sorridono e si addormentano. Insomma, non proprio delle rockstar. Tre su cinque portano gli occhiali. La violinsta assomiglia in maniera incredibile alla segretaria del mio ufficio in una vecchia foto da signorina.
Come certe storie d'amore nate e vissute in sala studio, tra un esame e l'altro, le dieci canzoni di questo disco fanno poco rumore, piccoli appunti a margine di fotocopie prestate e mai restituite.
Se con i due ep precedenti era evidente la frequentazione dei seminari su Belle and Sebastian e Sarah Records, con questo album i Math and Physics Club mostrano di avere seguito con profitto anche il corso monografico sui Lucksmiths (come al solito, Indiepop.it lo spiega meglio).
La delicata musica del quintetto di Seattle, che prende il nome da una scena di un film ambientato, guarda caso, in una scuola come The Breakfast Club (Dio, c'è qualcosa di più adolescenziale?), è puro pop da cardigan, ispiratore di rinnovate buone abitudini, sveglie mattutine ed entusiaste letture autunnali.
Un altro bell'esempio di band che "dove la metti sta" (cit.), come si può vedere da questi tre video live in un negozio di dischi della loro città.
>>> mp3:
Darling, Please Come Home
I Know What I Want
Non è certo un caso che i Math and Physics Club, sulla copertina del loro omonimo album di debutto, si facciano fotografare al tavolo di una biblioteca.
Leggono attenti, si annoiano, sorridono e si addormentano. Insomma, non proprio delle rockstar. Tre su cinque portano gli occhiali. La violinsta assomiglia in maniera incredibile alla segretaria del mio ufficio in una vecchia foto da signorina.
Come certe storie d'amore nate e vissute in sala studio, tra un esame e l'altro, le dieci canzoni di questo disco fanno poco rumore, piccoli appunti a margine di fotocopie prestate e mai restituite.
Se con i due ep precedenti era evidente la frequentazione dei seminari su Belle and Sebastian e Sarah Records, con questo album i Math and Physics Club mostrano di avere seguito con profitto anche il corso monografico sui Lucksmiths (come al solito, Indiepop.it lo spiega meglio).
La delicata musica del quintetto di Seattle, che prende il nome da una scena di un film ambientato, guarda caso, in una scuola come The Breakfast Club (Dio, c'è qualcosa di più adolescenziale?), è puro pop da cardigan, ispiratore di rinnovate buone abitudini, sveglie mattutine ed entusiaste letture autunnali.
Un altro bell'esempio di band che "dove la metti sta" (cit.), come si può vedere da questi tre video live in un negozio di dischi della loro città.
>>> mp3:
Darling, Please Come Home
I Know What I Want
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