Le persone che amiamo vengono fatte a pezzi

 The Rapture - 'Pieces of the People We Love' "How content they are to ride tricky little grooves": il Village Voice vede così i Rapture di oggi, quelli che si divertono di più a presentare il loro nuovo album dentro un Apple store che alla Bowery Ballroom. Ma come spiega il cantante Luke Jenner, ormai hanno provato tutto, e quindi eccoli nella fase "siamo una band più unita, sappiamo meglio cosa vogliamo da noi stessi e dagli altri" ecc.
Proprio per questo, secondo Pitchfork, Pieces Of The People We Love "turns out to be a strong (at times even spectacular) album". Anche la All Music Guide cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: "the uniformity of the album is at the expense of clear-cut standout tracks". E in generale quasi tutte le recensioni sono prudentemente positive.
Per quanto mi riguarda, all'inizio ho fatto un po' fatica ad arrivare in fondo al disco. Ho trovato che certi "momenti Jamiroquai" fossero abbastanza monotoni. E ho anche il dubbio che se le ultime quattro tracce (su dieci) non fossero firmate Rapture forse non le avremmo ascoltate con tanta attenzione.
Col tempo, tutto sommato, ci si prende confidenza, e non è solo una questione di maggiore morbidezza pop. Forse c'entra il fatto che manca la DFA in regia (per quanto il nostalgico omaggio di First Gear sia abbastanza evidente), e al suo posto c'è questo team Epworth/Pearson e Danger Mouse di cui altri sanno parlare meglio. Però mi auguro che entro il prossimo fine settimana appaia in rete qualche maraglissimo remix di Get Myself Into It + Connected degli Stereo MC's, e allora saremo tutti d'accordo.

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