If I made a summer mixtape for you (3)
Niente cassette miste quest'estate. Che lo sapevamo tutti anche prima di leggerlo dentro quel libro e di vederlo nel film tratto da, che cos'erano le cassette miste, e perché si facevano, e per chi. Più di vent'anni passati a tenere memoria e a perderla. E ora soltanto questa mezza voglia di smetterla di avere voglia.
In spiaggia si stava proprio bene, non conoscevo nessuno e non avevo molto da dire. Così sorridevo, sorseggiavo mojito, sceglievo una canzone a turno con la ragazza dietro al mixer. Ci eravamo presentati mezz'ora prima, ci guardavamo intorno.
A un certo punto, lei mette una canzone dei Milky Wimpshake che una volta sapevo a memoria e che riconosco subito. Mi stupisco non poco, sono un tipo emotivo. Una ragazza così giovane che suona questi sfigatissimi inglesi, indiepop e anarchici, per di più lì al mare, è quasi uno di quei momenti la cui impercettibile perfezione mi leva la parola.
Le chiedo come li conosca, e lei mi risponde "ce li ho in un cd misto che mi ha fatto un mio amico". Si volta e mi mostra una copertina colorata da stampante a getto d'inchiostro, la foto arancione di un'ombra allungata su una spiaggia tra ombrelloni chiusi. Scorro la lista dei titoli in Arial. La riconosco in un attimo. Le restituisco il cd e le dico che era una compilation scritta a quattro mani l'estate scorsa su polaroid, e anche la copertina in un certo senso è simile al retro dell'originale. Il mio sorriso si fa appena più sconcertato, dopo metto una canzone a caso, credo Belle & Sebastian per non sbagliare. E intanto mi rendo conto che ques'estate non ho nessun motivo per fare un altro cd da solo, e un po' mi dispiace.
Niente cassette miste quest'estate. Che lo sapevamo tutti anche prima di leggerlo dentro quel libro e di vederlo nel film tratto da, che cos'erano le cassette miste, e perché si facevano, e per chi. Più di vent'anni passati a tenere memoria e a perderla. E ora soltanto questa mezza voglia di smetterla di avere voglia.
In spiaggia si stava proprio bene, non conoscevo nessuno e non avevo molto da dire. Così sorridevo, sorseggiavo mojito, sceglievo una canzone a turno con la ragazza dietro al mixer. Ci eravamo presentati mezz'ora prima, ci guardavamo intorno.
A un certo punto, lei mette una canzone dei Milky Wimpshake che una volta sapevo a memoria e che riconosco subito. Mi stupisco non poco, sono un tipo emotivo. Una ragazza così giovane che suona questi sfigatissimi inglesi, indiepop e anarchici, per di più lì al mare, è quasi uno di quei momenti la cui impercettibile perfezione mi leva la parola.
Le chiedo come li conosca, e lei mi risponde "ce li ho in un cd misto che mi ha fatto un mio amico". Si volta e mi mostra una copertina colorata da stampante a getto d'inchiostro, la foto arancione di un'ombra allungata su una spiaggia tra ombrelloni chiusi. Scorro la lista dei titoli in Arial. La riconosco in un attimo. Le restituisco il cd e le dico che era una compilation scritta a quattro mani l'estate scorsa su polaroid, e anche la copertina in un certo senso è simile al retro dell'originale. Il mio sorriso si fa appena più sconcertato, dopo metto una canzone a caso, credo Belle & Sebastian per non sbagliare. E intanto mi rendo conto che ques'estate non ho nessun motivo per fare un altro cd da solo, e un po' mi dispiace.
«When do you ever get to see
The inside of a summer
How do you know that this would never work?»
(*)
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