Songs From The Spiders House
A Bob Corn piacciono le canzoni che riesce a scrivere girando su un solo accordo.
A Bob Corn piacciono certe frasi all'indicativo: I Need Love, You Are My Island, I've Got Sand In My Pocket.
A Bob Corn piace la sua nuova camicia viola, a cui è dedicato questo tour.
Qui non c'è più bisogno di spiegare che alla stessa persona dietro il nome di Bob Corn piace anche lavorare a una cosa meravigliosa come Fooltribe, o al festival Musica Nelle Valli, che quest'anno dovrebbe ritornare.
Perché Bob Corn è un nome che ormai cammina per conto suo, grazie a due dischi belli e spudorati: Sad Punk And Pasta For Breakfast del 2004, e il nuovo Songs From The Spiders House. Due dischi fatti quasi per intero soltanto da una chitarra acustica e da una voce. Anche se ogni tanto Giulio Favero suona un organo o qualche altra chitarra, e si sente il pianoforte di Paolo Segagna, oppure la volta scorsa c'erano Elena e Gigi dei Perturbazione.
Come forse saprete, non sono il tipo che in casa si mette su i dischi di Elliot Smith e roba simile. Però quando c'è un concerto di Bob Corn, io sono lì davanti e se c'è posto mi siedo per terra e lo ascolto. A me basta Bob e basta quel che canta. La semplicità e la verità sono cose differenti, ma ogni tanto una canzone può farle brillare insieme.
Per esempio, la settimana scorsa a Ferrara Bob ha regalato una canzone dedicata alle Black Candy che parlava di angeli, t-shirt nere e rock'n'roll. E dopo si è lasciato andare a una cover di Revolution Winter che ha fatto commuovere tutti quelli che non avevano dimenticato all these bands that played out in 1985.
Questa sera Bob Corn arriva allo Zò Caffè per la rassegna di culto Murato. Ad aprire il suo live ci sono i Comaneci, trio ravennate dalle sonorità à la Cat Power.
Nel pomeriggio Bob Corn sarà ospite di Miss Elisa Graci e FedeMC (che metterà pure i dischi allo Zò prima e dopo i concerti) sulle frequenze di Città del Capo Radio Metropolitana.
A Bob Corn piacciono le canzoni che riesce a scrivere girando su un solo accordo.
A Bob Corn piacciono certe frasi all'indicativo: I Need Love, You Are My Island, I've Got Sand In My Pocket.
A Bob Corn piace la sua nuova camicia viola, a cui è dedicato questo tour.
Qui non c'è più bisogno di spiegare che alla stessa persona dietro il nome di Bob Corn piace anche lavorare a una cosa meravigliosa come Fooltribe, o al festival Musica Nelle Valli, che quest'anno dovrebbe ritornare.
Perché Bob Corn è un nome che ormai cammina per conto suo, grazie a due dischi belli e spudorati: Sad Punk And Pasta For Breakfast del 2004, e il nuovo Songs From The Spiders House. Due dischi fatti quasi per intero soltanto da una chitarra acustica e da una voce. Anche se ogni tanto Giulio Favero suona un organo o qualche altra chitarra, e si sente il pianoforte di Paolo Segagna, oppure la volta scorsa c'erano Elena e Gigi dei Perturbazione.
Come forse saprete, non sono il tipo che in casa si mette su i dischi di Elliot Smith e roba simile. Però quando c'è un concerto di Bob Corn, io sono lì davanti e se c'è posto mi siedo per terra e lo ascolto. A me basta Bob e basta quel che canta. La semplicità e la verità sono cose differenti, ma ogni tanto una canzone può farle brillare insieme.
Per esempio, la settimana scorsa a Ferrara Bob ha regalato una canzone dedicata alle Black Candy che parlava di angeli, t-shirt nere e rock'n'roll. E dopo si è lasciato andare a una cover di Revolution Winter che ha fatto commuovere tutti quelli che non avevano dimenticato all these bands that played out in 1985.
Questa sera Bob Corn arriva allo Zò Caffè per la rassegna di culto Murato. Ad aprire il suo live ci sono i Comaneci, trio ravennate dalle sonorità à la Cat Power.
Nel pomeriggio Bob Corn sarà ospite di Miss Elisa Graci e FedeMC (che metterà pure i dischi allo Zò prima e dopo i concerti) sulle frequenze di Città del Capo Radio Metropolitana.
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