Ciao Loser
Difficile immaginarsi nella parte di "quello che chiude la porta alla fine", ma il pretenzioso "statement di natura generale" di cui parla Andrea intendeva alludere proprio all'intravedere il fondo di un discorso.
Ciò che lo prolunga appare come un esperimento galvanico, un morto vivente, e non può andare avanti all'infinito. Almeno resta la consolazione di averlo fatto anche un po' assieme, quel piccolo discorso.
Sarà la stagione, ma il dialogo con cui si chiude l'ultima e definitiva puntata di Conversation Intercom (oltre a ripescare un jingle / marketta / presa per il culo di tre anni fa che avevo rimosso) è stata una piccola imprevista mazzata.
E poi, conclude Andrea: «anni di parole, musica e maldestri tentativi di inventare un linguaggio nuovo per parlare di cose che fino a pochissimo tempo fa non esistevano. Il percorso è arrivato a conclusione e dopo aver cambiato pelle diverse volte è il momento giusto per fermarsi con l'unica -preziosa- condizione di ricominciare da capo altrove».
Difficile immaginarsi nella parte di "quello che chiude la porta alla fine", ma il pretenzioso "statement di natura generale" di cui parla Andrea intendeva alludere proprio all'intravedere il fondo di un discorso.
Ciò che lo prolunga appare come un esperimento galvanico, un morto vivente, e non può andare avanti all'infinito. Almeno resta la consolazione di averlo fatto anche un po' assieme, quel piccolo discorso.
Sarà la stagione, ma il dialogo con cui si chiude l'ultima e definitiva puntata di Conversation Intercom (oltre a ripescare un jingle / marketta / presa per il culo di tre anni fa che avevo rimosso) è stata una piccola imprevista mazzata.
E poi, conclude Andrea: «anni di parole, musica e maldestri tentativi di inventare un linguaggio nuovo per parlare di cose che fino a pochissimo tempo fa non esistevano. Il percorso è arrivato a conclusione e dopo aver cambiato pelle diverse volte è il momento giusto per fermarsi con l'unica -preziosa- condizione di ricominciare da capo altrove».
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