La musica che mi trova

Clap Your Hands Say YeahNon c'entrano le chiacchiere, perché ne sento così tante ogni giorno che se prestassi attenzione a tutte non ascolterei più la musica.
Non c'entra la moda, perché chi mi conosce sa che quello della redazione che ha "style / miles and miles / so much style that is wasted" non sono certo io.
Non c'entra il lavoro del giornalista, perché non è il mio e perché tutto mi succede sempre così per caso che sembra fatto apposta.

Di questo si tratta. La conferma, ancora una volta, che è la musica a trovarmi. E anche questa volta c'è di mezzo un gruppo di New York, Brooklyn per la precisione.
Un mp3 che raccoglievo senza fare attenzione, senza vedere che non stava sulla mia strada per una coincidenza.
Poi la musica mi trova, mi arriva alle spalle, mi solleva per le braccia, mi tende il collo, mi soffia sotto la pelle. È già successo, mi vengono in mente nomi che non leggerò nelle recensioni, Hidden Cameras su tutti, ma non c'è bisogno di pensarci adesso.

Battere le mani dire di sì, ecco qualcosa di cui avere bisogno adesso senza pudore. Arriverà chi ci scherza (anche tu sei come loro a volte), chi ci ragiona, ma io mi tuffo di pancia, perdo la memoria e non so più se ho gli occhi aperti o chiusi.
Questo è un disco per gesti liturgici, osanna, benedizioni su benedizioni. Questa è la musica che mi fa scomposto e che mi tiene assieme mentre si eleva un inno frenetico. Questa è la musica che mi trova.

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