Thank you for the music (10)
Una polaroid di musica in nice price

Air - 'Moon Safari'Nella puntata in cui abbiamo presentato il nuovo lavoro del duo francese, giovedì scorso la rubrica dedicata ai vecchi dischi da avere (e per pochi euro) ha recuperato anche Moon Safari.
Dell’epoca in cui uscì, ricordo le schermaglie tra Fabio De Luca e Luca De Gennaro a Suoni & Ultrasuoni per mettere una volta in più Sexy Boy.
Ricordo affollate cene dove nessuno voleva cambiare disco, ma si lasciava sempre quello sotto a girare in repeat.
Ricordo smaglianti domeniche mattina in cui si suonava Ce matin-la a colazione (l’avevo preparata la sera prima) perché è perfetta anche senza conoscere Bacharach e le ragazze lo capiscono.

Oggi pensare agli Air mi sembra un po’ meno romantico (troppi alberghi minimalisti in mezzo?), ma credo sia un problema solo mio.
A scorrere un po’ la loro biografia ti accorgi che questi due hanno cominciato da subito con il piede giusto, e mica solo perché sono francesi. Il namedropping fa invidia a un capitolo di Bret Easton Ellis: Alex Gopher, Etienne de Crecy, James Lavelle, Jean-Jacques Perrey, Depeche Mode, Beck, Sofia Coppola, ‘sto cavolo di Mike Mills a cui oggi dedicano una canzone “e non è quello dei REM”, e chissà quanti altri dimentico…

Moon Safari resta uno dei dischi più importanti di quegli anni, tanto musicalmente quanto esteticamente: uno di quegli “oggetti” che inevitabilmente si tirerà in ballo quando si cercherà di spiegare cosa sono stati gli anni Novanta.
E non dimenticate la parola “cool”.

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