You talk way too much
Che poi uno se lo chiede, perché deve proprio ascoltare quei dischi che ascoltano venti persone in tutto l’universo (e quasi tutte hanno un blog), e deve andare a concerti dove ci sono i soliti quattro gatti, tanto a Bologna come a Londra come a New York (almeno così mi pare, a una rapida occhiata da provinciale), e perché deve continuare ad andare nei posti che hanno tutta questa storia dietro, ma sembra nessuno futuro davanti, e perché tutte le riviste dove scrive gratis devono inevitabilmente chiudere…
perché, si chiede, perché non si può divertire come gli altri, con Papi Chulo o L’Isola dei Famosi o la Playstation…
Se lo chiede, dopo una serata così, e a quest’ora non trova risposta. E se è da solo, fa anche fatica ad addormentarsi.
Che poi uno se lo chiede, perché deve proprio ascoltare quei dischi che ascoltano venti persone in tutto l’universo (e quasi tutte hanno un blog), e deve andare a concerti dove ci sono i soliti quattro gatti, tanto a Bologna come a Londra come a New York (almeno così mi pare, a una rapida occhiata da provinciale), e perché deve continuare ad andare nei posti che hanno tutta questa storia dietro, ma sembra nessuno futuro davanti, e perché tutte le riviste dove scrive gratis devono inevitabilmente chiudere…
perché, si chiede, perché non si può divertire come gli altri, con Papi Chulo o L’Isola dei Famosi o la Playstation…
Se lo chiede, dopo una serata così, e a quest’ora non trova risposta. E se è da solo, fa anche fatica ad addormentarsi.
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