Thank you for the music (4)
Una polaroid di musica in nice price
Giovedì non era ancora uscito Rumore e non potevo sapere che Rossano Lo Mele in persona avrebbe dedicato ai Television quattro ricche pagine di Retropolis. Io avevo scelto Marquee moon per la scorsa puntata di polaroid per altri motivi: l'aria d'avvento che si respira in giro per il prossimo disco degli Strokes mi sembrava l'accompagnamento ideale per la buona notizia della ristampa deluxe curata dalla Rhino, e che allunga di una trentina di minuti l'edizione originale (una manna, per un gruppo come i Television che ha inciso ufficialmente solo tre album).
Pensavo: ecco, se avete un nipote sedicenne innamorato degli Strokes, uno di quei giovanissimi ragazzini in cravatta stretta e All Star ai piedi che ho visto al concerto di Milano, potreste provare a regalargli Marquee moon e vedere l'effetto che fa. Cosa si prova a capire che l'urgenza dell'adesso sta tutta dentro una storia davvero lunga: "What I want / I want NOW / and it's a whole lot more / than 'anyhow' " (le prime parole del disco, da See no evil). E istantaneamente, senza nemmeno cambiarsi d'abito, si può tornare indietro di quasi trent'anni. Il luogo è lo stesso, manco a dirlo: New York.
"Confused sexual energy makes young guys so desirable. Their careless way of dressing; their strange way of walking; filled with so much longing. Just relentlessly adolescent". Stiamo forse parlando di Casablancas e soci? No, sono parole di Patti Smith per il gruppo di Tom Verlaine, scritte nel 1974.
Poi mettete tutto ciò che volete: la bellezza di quello che in inglese si dice interplay fra le due chitarre, la forma scheletrica delle canzoni ben rappresentata dalla cinerea copertina, quella voce stralunata e così influente per gli anni a venire, la passione per la poesia, cadere tra le braccia della Venere di Milo... Marquee moon è un disco da avere, un nice price senza prezzo.
ps: credo fermamente che See no evil sia tra le migliori dieci tracce numero uno della storia del rock, e probabilmente tra le prime cinque per un disco d'esordio.
Una polaroid di musica in nice price
Giovedì non era ancora uscito Rumore e non potevo sapere che Rossano Lo Mele in persona avrebbe dedicato ai Television quattro ricche pagine di Retropolis. Io avevo scelto Marquee moon per la scorsa puntata di polaroid per altri motivi: l'aria d'avvento che si respira in giro per il prossimo disco degli Strokes mi sembrava l'accompagnamento ideale per la buona notizia della ristampa deluxe curata dalla Rhino, e che allunga di una trentina di minuti l'edizione originale (una manna, per un gruppo come i Television che ha inciso ufficialmente solo tre album).
Pensavo: ecco, se avete un nipote sedicenne innamorato degli Strokes, uno di quei giovanissimi ragazzini in cravatta stretta e All Star ai piedi che ho visto al concerto di Milano, potreste provare a regalargli Marquee moon e vedere l'effetto che fa. Cosa si prova a capire che l'urgenza dell'adesso sta tutta dentro una storia davvero lunga: "What I want / I want NOW / and it's a whole lot more / than 'anyhow' " (le prime parole del disco, da See no evil). E istantaneamente, senza nemmeno cambiarsi d'abito, si può tornare indietro di quasi trent'anni. Il luogo è lo stesso, manco a dirlo: New York.
"Confused sexual energy makes young guys so desirable. Their careless way of dressing; their strange way of walking; filled with so much longing. Just relentlessly adolescent". Stiamo forse parlando di Casablancas e soci? No, sono parole di Patti Smith per il gruppo di Tom Verlaine, scritte nel 1974.
Poi mettete tutto ciò che volete: la bellezza di quello che in inglese si dice interplay fra le due chitarre, la forma scheletrica delle canzoni ben rappresentata dalla cinerea copertina, quella voce stralunata e così influente per gli anni a venire, la passione per la poesia, cadere tra le braccia della Venere di Milo... Marquee moon è un disco da avere, un nice price senza prezzo.
ps: credo fermamente che See no evil sia tra le migliori dieci tracce numero uno della storia del rock, e probabilmente tra le prime cinque per un disco d'esordio.
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