Risciacquature
Dice tirati su, prova con un po' di rock'n'roll, prova con questi Star Spangles: piacciono tanto anche alla commessa di The Modern Age a New York.
E io rispondo che no, non ne ho voglia, il post non riesco a farglielo, sarebbe meglio passare tutto a Valido, di sicuro lui ci si divertirebbe di più.
E mentre mi alzo da tavola e porto i piatti di là, dice ti dispiace se fumo, poi si volta e mette nello stereo Bazooka!!!, tre punti esclamativi, così dopo cena. Almeno apri la finestra.
E allora mentre lavo i piatti finisco per ascoltare questi bravi giovanotti con le giacche di pelle pestare le assi del CBGB dietro casa con i loro stivali, come usava tanti anni fa.
Sì, perché se nel frattempo il mondo intorno sta religiosamente ripercorrendo ogni solco inciso nella seconda metà dei Settanta nella loro città, gli Star Spangles scelgono i riferimenti oggi meno ricordati di quel periodo, ovvero i Ramones.
Il fatto è che là dove nei Ramones perfino io, ragazzino smithsianamente a modo, percepivo l'abbandono e l'ironia, qui mi pare sia tutto abbastanza composto e slavato.
E poi mettere il pezzo migliore del proprio repertorio in apertura di disco non è buon segno, soprattuto se non si è in grado di mantenere certe promesse. Ma un'idea delle capacità degli Spangles ("as they're affectionately known") ce la si poteva già fare vedendo il poverissimo video di I live for speed.
Con la successiva Which of the two of us is gonna burn this house down tra una considerazione sul detersivo concentrato ma biodegradibile e l'altra, cominciano a venirmi in mente strane domande: come sarebbe questa canzone nelle mani di Bon Jovi?
E peccato che un brano minore e riempitivo come L.A. alle nostre orecchie finisca per avere fin troppa attenzione, e solo perché il giro è lo stesso di "Alzati la gonna".
E poi come faccio a parlare così di un gruppo che tiene alla chitarra uno che di nome fa Tommy Volume.
D'accordo, ci sono momenti di fun fun fun, e pizza e birre, e motociclette lanciate verso il prossimo party, come in I'll get her back. Ma poi, dannata internet, si scopre che i ben informati sostengono si tratti di una citazione/riscrittura dagli Hoodoo Gurus. Ah, allora niente.
E tanto vale buttarsi su certe ballate mosse e finalmente sincere come In love again se, in fondo, anche la mia preferita, quella che metterò nei nastroni, Science fiction /science fact sembra uscita dalla colonna sonora di un Grease IV qualunque.
Mentre asciugo il lavello, si affaccia innocente e chiede: hai qualcosa dei Replacements?
Dice tirati su, prova con un po' di rock'n'roll, prova con questi Star Spangles: piacciono tanto anche alla commessa di The Modern Age a New York.
E io rispondo che no, non ne ho voglia, il post non riesco a farglielo, sarebbe meglio passare tutto a Valido, di sicuro lui ci si divertirebbe di più.
E mentre mi alzo da tavola e porto i piatti di là, dice ti dispiace se fumo, poi si volta e mette nello stereo Bazooka!!!, tre punti esclamativi, così dopo cena. Almeno apri la finestra.
E allora mentre lavo i piatti finisco per ascoltare questi bravi giovanotti con le giacche di pelle pestare le assi del CBGB dietro casa con i loro stivali, come usava tanti anni fa.
Sì, perché se nel frattempo il mondo intorno sta religiosamente ripercorrendo ogni solco inciso nella seconda metà dei Settanta nella loro città, gli Star Spangles scelgono i riferimenti oggi meno ricordati di quel periodo, ovvero i Ramones.
Il fatto è che là dove nei Ramones perfino io, ragazzino smithsianamente a modo, percepivo l'abbandono e l'ironia, qui mi pare sia tutto abbastanza composto e slavato.
E poi mettere il pezzo migliore del proprio repertorio in apertura di disco non è buon segno, soprattuto se non si è in grado di mantenere certe promesse. Ma un'idea delle capacità degli Spangles ("as they're affectionately known") ce la si poteva già fare vedendo il poverissimo video di I live for speed.
Con la successiva Which of the two of us is gonna burn this house down tra una considerazione sul detersivo concentrato ma biodegradibile e l'altra, cominciano a venirmi in mente strane domande: come sarebbe questa canzone nelle mani di Bon Jovi?
E peccato che un brano minore e riempitivo come L.A. alle nostre orecchie finisca per avere fin troppa attenzione, e solo perché il giro è lo stesso di "Alzati la gonna".
E poi come faccio a parlare così di un gruppo che tiene alla chitarra uno che di nome fa Tommy Volume.
D'accordo, ci sono momenti di fun fun fun, e pizza e birre, e motociclette lanciate verso il prossimo party, come in I'll get her back. Ma poi, dannata internet, si scopre che i ben informati sostengono si tratti di una citazione/riscrittura dagli Hoodoo Gurus. Ah, allora niente.
E tanto vale buttarsi su certe ballate mosse e finalmente sincere come In love again se, in fondo, anche la mia preferita, quella che metterò nei nastroni, Science fiction /science fact sembra uscita dalla colonna sonora di un Grease IV qualunque.
Mentre asciugo il lavello, si affaccia innocente e chiede: hai qualcosa dei Replacements?
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