So you´re scared and you´re thinking that maybe we ain´t that young anymore. Una manciata di chilometri fuori da Bologna e Bologna non c´è più. Fuori: i colli, da una via Siepelunga che sembra la riviera d´inverno. Aspetto che la lavatrice termini la sua corsa circolare mentre rigiro tra le mani i bei digipack dei cidi che ho appena comprato. Alla radio un cassetta passa Thunder Road. Più che al vicino evento live, penso a Daniel e a quella ragazzina col naso spagnolo e le calze colorate che, confidenziale, ci disse che la mattina restava nel letto finché non finiva Jungle Land. E noi assieme e innamorati e ottusi scrivemmo sul muro del liceo di fare croci sui suoi vecchi amanti e gettare rose nella pioggia. Noi avevamo le biciclette coi cestini e di Springsteen non capivamo niente, però quel verso ci parve decadente e bello e usammo lo spray dorato. Fuori adesso il sole è tiepido sulle rive di Siepelunga e capisco e sorrido all'idea che lei, a scuola, arrivava sempre in ritardo.
E' da un po' di giovedi che in radio mettiamo un pezzo di Springsteen per ogni puntata (ormai greetings from asbury park N.J. l'abbiam saccheggiato tutto giacchè è il più incasinato e rutilante e c'ha dei testi assolutamente coloratissimi e barocchi; ovviamente è il nostro preferito). Così dato che tra poco ci deve essere un concerto da queste parti, noi avevamo anche preparato un pezzettino omaggiante (e qui lo ricicliamo). Che riportiamo di seguito e però non cita il disco suddetto se non di sbieco (tipo senorita, spanish rose, wipes her eyes and blows her nose, in licenza poetica), ma a polaroid piace l'ellissi.
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