Ci sono tutte le premesse per fare degli Yeah Yeah Yeahs la band hype della primavera (e con il nome giusto).
L'ep d'esordio contiene cinque canzoni pesantemente influenzate da John Spencer e, dicono, Cramps (con un mezzo plagio finale dei Velvet Underground). Aggiungerei - sarò banale - pure certe cose di PJ Harvey.
Manca il basso ma non si nota: la cantante Karen O tenta di simulare abbastanza carisma che non si può fare a meno di sorridere e immaginare una serata al CBGB con parecchia birra e tutti i nostri migliori amici vestiti come future rockstar.
"It's our time time to be hated", cantano gloriosamente, ed è proprio quello che ci si aspetta dichiari una band nuiorchese finto ambiziosa formatasi un anno fa o poco più, e che negli ultimi dodici mesi ha fatto da spalla a Strokes e White Stripes.
Chissà, ho proprio voglia di stare a vedere se spariranno lungo i vicoli della Bowery oppure impareranno a suonare.
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