going back to my root
Valido scrive che preferisce Polaroid quando parla di robe tipo Elefant Records (per la cronaca: statisticamente la gente ricorda di questo sito le cose che scrive Leonardo e la Elefant records).
Credo di capire cosa vuole dire: di Leonardo ce c'è già uno, inutile imitarlo :-)
Al limite aprirci un forum assieme potrebbe essere interessante...
D'altra parte però non avrebbe molto senso imporre limiti ai post, né di lunghezza né di argomenti.
Polaroid va avanti così, istantanea dopo istantanea, dipende da come sta la gente qui. Magari scriviamo un sacco, come nell'ultima settimana, magari per un mese siamo tutti troppo impeganti ad avere una vita nel mondo reale e non scriviamo nulla.
E allora questa sera, anche se avrei voglia di impegnarmi (magari per rispondere a Madame Defarge) vado un po' alla cazzo di cane e comincio con una buona notizia che trovo su Vita.
Nonostante a volte non sembri, Polaroid è un programma radiofonico e il fatto che a Kabul una radio ricomincia a trasmettere non può che farci piacere (ancora meglio poi se la radio nasce dalla collaborazione con una ONG. Peccato però quel nome da film americano).
Alcuni documenti sonori e diverse inchieste su radio e guerra le trovate dentro Golem.
Poi, in puro stile Polaroid, passo a dirvi due cose su un concerto a cui Polaroid non mancherà: domani sera al Covo suoneranno i Fall, proprio "i Fall di Mark E. Smith", come Arturo mi ha detto che si precisa sempre, dato che il mancuniano Mark ha cambiato qualcosa come una trentina di formazioni.
Ma non importa, se è vero che lo stesso ebbe a dichiarare "If it's me and your granny on bongos, then it's a Fall gig" (NME 7th February 1998).
I Fall hanno inciso poco più di un album all'anno dal 77 o giù di lì (se ne è accorto qualcuno?). E se questa settimana vi sentirete più duri perché siete appena usciti dal cinema dove proiettavano Paz venite a dirlo in faccia al signor Smith.
Qualcuno che ne sa più di me potrà anche scrivere che la discografia dei Fall è un disastro naturale, ma tenere insieme rabbia punk (anche se non ne hanno mai fatto realmente parte), attitudine indie e seri problemi con l'alcol per tutto questo tempo merita rispetto.
Una sintetica definizione che riassume il tono generale degli articoli che potete trovare sui Fall ce la fornisce l'appassionata fanzine Pefect Sound Forever:
"There's never been and never will be a 'perfect' Fall record but that's part of what's made the group so vital - they still fuck around a lot and take chances, never staying too complacent".
Valido scrive che preferisce Polaroid quando parla di robe tipo Elefant Records (per la cronaca: statisticamente la gente ricorda di questo sito le cose che scrive Leonardo e la Elefant records).
Credo di capire cosa vuole dire: di Leonardo ce c'è già uno, inutile imitarlo :-)
Al limite aprirci un forum assieme potrebbe essere interessante...
D'altra parte però non avrebbe molto senso imporre limiti ai post, né di lunghezza né di argomenti.
Polaroid va avanti così, istantanea dopo istantanea, dipende da come sta la gente qui. Magari scriviamo un sacco, come nell'ultima settimana, magari per un mese siamo tutti troppo impeganti ad avere una vita nel mondo reale e non scriviamo nulla.
E allora questa sera, anche se avrei voglia di impegnarmi (magari per rispondere a Madame Defarge) vado un po' alla cazzo di cane e comincio con una buona notizia che trovo su Vita.
Nonostante a volte non sembri, Polaroid è un programma radiofonico e il fatto che a Kabul una radio ricomincia a trasmettere non può che farci piacere (ancora meglio poi se la radio nasce dalla collaborazione con una ONG. Peccato però quel nome da film americano).
Alcuni documenti sonori e diverse inchieste su radio e guerra le trovate dentro Golem.
Poi, in puro stile Polaroid, passo a dirvi due cose su un concerto a cui Polaroid non mancherà: domani sera al Covo suoneranno i Fall, proprio "i Fall di Mark E. Smith", come Arturo mi ha detto che si precisa sempre, dato che il mancuniano Mark ha cambiato qualcosa come una trentina di formazioni.
Ma non importa, se è vero che lo stesso ebbe a dichiarare "If it's me and your granny on bongos, then it's a Fall gig" (NME 7th February 1998).
I Fall hanno inciso poco più di un album all'anno dal 77 o giù di lì (se ne è accorto qualcuno?). E se questa settimana vi sentirete più duri perché siete appena usciti dal cinema dove proiettavano Paz venite a dirlo in faccia al signor Smith.
Qualcuno che ne sa più di me potrà anche scrivere che la discografia dei Fall è un disastro naturale, ma tenere insieme rabbia punk (anche se non ne hanno mai fatto realmente parte), attitudine indie e seri problemi con l'alcol per tutto questo tempo merita rispetto.
Una sintetica definizione che riassume il tono generale degli articoli che potete trovare sui Fall ce la fornisce l'appassionata fanzine Pefect Sound Forever:
"There's never been and never will be a 'perfect' Fall record but that's part of what's made the group so vital - they still fuck around a lot and take chances, never staying too complacent".
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