i moralisti del lunedì mattina
(intanto a Bologna si accendono le luci…)
Sabato 24 novembre era il Buy Nothing Day, promosso tra gli altri anche dalla Rete Lilliput. Non avevo scritto niente perché non avevo tempo, perché Leonardo è più bravo a spiegare certe cose, perché non mi ero preparato, perché la sera prima ero andato a letto tardi, perché non è detto che Polaroid debba parlare d’attualità.
Poi ieri pomeriggio, domenica, guidavo il furgone lungo una statale qualunque della pianura, un pezzo d’asfalto fra due poli industriali come tanti. E mi sono ritrovato bloccato in coda. In coda alle cinque del pomeriggio perché due ipermercati concorrenti e distanti pochi chilometri erano aperti in un giorno festivo. Di conseguenza, anche tutti i mobilifici, vivai, discount di elettrodomestici, antiquari nel mezzo erano aperti.
E io lì fermo non avevo nemmeno l’autoradio. La strada non portava da nessuna parte ma c’era la coda. Solo potevo stare a guardare la gente nei parcheggi che si avviava a braccetto verso la fila dei carrelli, verso il furgone bianco delle piadine illuminato dal neon, cercando i bambini che correvano davanti alle porte automatiche.
Non so, avrei voluto trovarci una morale, mettere in relazione i due fatti, sintetizzare un senso. Invece ero incantato da quella folla che si era vestita bene per andare al centro commerciale, aveva caricato la famiglia in macchina per andare al centro commerciale, si incontrava e guardava la gente al centro commerciale, la domenica pomeriggio, il giorno della festa.
Non so, c’è qualcosa di male? I centri delle nostre città non sono nati come centri commerciali? Via degli Orefici, Via Pescherie Vecchie, Via de’ Falegnami… C’è qualcosa di male? Forse no, forse è solo che l’organizzazione di oggi fa più schifo.
Cioè, non per me lì in coda, capirai. Ma per la coda in cui mi sembra siamo imbottigliati un po’ tutti.
Per favore, se avete voglia, inventatevi ogni tanto delle Buy Nothing Hour mentre fate le compere di Natale. Ricordate che la dedica è più importante del libro che regalate, e che il bigliettino sopra il cd a volte suona meglio della musica dentro il cd.
E fate più spesso un po’ di Bilanci.
(intanto a Bologna si accendono le luci…)
Sabato 24 novembre era il Buy Nothing Day, promosso tra gli altri anche dalla Rete Lilliput. Non avevo scritto niente perché non avevo tempo, perché Leonardo è più bravo a spiegare certe cose, perché non mi ero preparato, perché la sera prima ero andato a letto tardi, perché non è detto che Polaroid debba parlare d’attualità.
Poi ieri pomeriggio, domenica, guidavo il furgone lungo una statale qualunque della pianura, un pezzo d’asfalto fra due poli industriali come tanti. E mi sono ritrovato bloccato in coda. In coda alle cinque del pomeriggio perché due ipermercati concorrenti e distanti pochi chilometri erano aperti in un giorno festivo. Di conseguenza, anche tutti i mobilifici, vivai, discount di elettrodomestici, antiquari nel mezzo erano aperti.
E io lì fermo non avevo nemmeno l’autoradio. La strada non portava da nessuna parte ma c’era la coda. Solo potevo stare a guardare la gente nei parcheggi che si avviava a braccetto verso la fila dei carrelli, verso il furgone bianco delle piadine illuminato dal neon, cercando i bambini che correvano davanti alle porte automatiche.
Non so, avrei voluto trovarci una morale, mettere in relazione i due fatti, sintetizzare un senso. Invece ero incantato da quella folla che si era vestita bene per andare al centro commerciale, aveva caricato la famiglia in macchina per andare al centro commerciale, si incontrava e guardava la gente al centro commerciale, la domenica pomeriggio, il giorno della festa.
Non so, c’è qualcosa di male? I centri delle nostre città non sono nati come centri commerciali? Via degli Orefici, Via Pescherie Vecchie, Via de’ Falegnami… C’è qualcosa di male? Forse no, forse è solo che l’organizzazione di oggi fa più schifo.
Cioè, non per me lì in coda, capirai. Ma per la coda in cui mi sembra siamo imbottigliati un po’ tutti.
Per favore, se avete voglia, inventatevi ogni tanto delle Buy Nothing Hour mentre fate le compere di Natale. Ricordate che la dedica è più importante del libro che regalate, e che il bigliettino sopra il cd a volte suona meglio della musica dentro il cd.
E fate più spesso un po’ di Bilanci.
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